I giovani non vogliono imparare questo mestiere
Ed ora, dopo oltre quarant'anni è rimasto l'unico a fare questo lavoro a Venezia. Perché non ci sono i giovani? «I giovani d'oggi cercano soddisfazioni immediate e preferiscono evitare i sacrifici. Almeno, queste sono le mie esperienze. Vengono, imparano qualcosa, ma poi se ne vanno. Ora io ho un collaboratore-socio, Gabriele Marchi, che ha la mia età. Per ora non ho intenzione di smettere. Il lavoro non manca, io mi diverto ancora. Ho raccolto numerose soddisfazioni, perché con il tempo ho imparato a costruire gli organi, non solo a ripararli. È un lavoro lungo, delicato, ma quando arrivi alla conclusione la gioia è immensa. È la gratificazione più bella».