Venezia. I bimbi del nido si stendono sul pavimento per guardare le bellezze della Scuola Grande di San Rocco, il guardiasala li caccia: «Indecorosi»

Lunedì 18 Dicembre 2023 di Valeria Turolla
I bimbi del nido si stendono sul pavimento per guardare le bellezze della Scuola Grande di San Rocco, il guardiasala li caccia: «Indecorosi»

VENEZIA - Si erano stesi sul pavimento della Scuola Grande di San Rocco per ammirare i tesori dell’arte. Del resto, questo è il modo di osservare il mondo dei bambini tra i 12 e i 24 mesi. Ma, dopo una discussione della loro maestra con un guardiasala, sono stati invitati ad alzarsi e poi a uscire.

Questo è quello che racconta Ilenia Schioppetti, educatrice del nido in famiglia “La Casetta delle Favole” di Santa Croce. È successo venerdì a un gruppetto di 5 bambini, tutti al di sotto dei due anni che, per poter guardare le grandi tele a soffitto si erano sistemati sul pavimento. Accanto a loro, per raccontare ciò che stavano guardando, si era seduta l’insegnante.

IL RACCONTO 

«Ogni volta che ci è possibile andiamo a visitare i musei, le chiese, le fondazioni, le esposizioni della Biennale, perché consapevoli di quanto i bambini siano grandi esploratori e amanti di ogni forma di bellezza - racconta Ilenia Schioppetti - E lo facciamo nel modo più rispettoso possibile, tenendo la voce bassa, controllando i nostri movimenti, portando rispetto per le persone che incontriamo, ricevendo sempre una accoglienza calorosa da tutti gli operatori».
«Venerdì - prosegue - non è stato così. Mentre eravamo alla Scuola Grande di San Rocco le bambine e i bambini si sono sdraiati per terra per ammirare le immense opere d’arte sul soffitto, mentre in sala c’erano meno di 10 persone. Del resto, ognuno i soffitti li osserva come può, con gli strumenti che ha a disposizione, con le competenze che ha acquisito nel tempo. Loro per farlo si devono sdraiare. Io invece ero seduta al loro fianco. Purtroppo, però, sdraiarsi per terra secondo gli operatori del museo arreca fastidio alle altre persone. Quindi siamo stati invitati ad alzarci. “Perché – ha detto il guardiano di sala - eravamo una bella scena, ma indecorosa e magari anche fastidiosa per le persone attorno a noi”». 
«Nel momento in cui ho mostrato la mia indignazione per le parole usate - racconta ancora l’educatrice - i toni sono cambiati e mi è stato detto che il problema non erano i bambini sdraiati, ma io». 
Dalla Scuola Grande di San Rocco però precisano di non aver mandato via i bambini, ma solo di averli invitati a spostarsi su alcune sedie laterali per ragioni di sicurezza e si riservano di chiarire nei prossimi giorni. «Mi chiedo se questi operatori hanno mai provato a mettersi nei panni di bambini molto piccoli – continua Ilenia - ad ascoltare il loro punto di vista, a provare a guardare con i loro occhi. Evidentemente no. Sono consapevole che non siano obbligati, ma sono altrettanto consapevole che sia loro compito assoluto conoscere e applicare il significato della parola inclusività, accessibilità ed accoglienza».

LA PROTESTA 

Dopo lo sgradevole episodio Ilenia Schioppetti ha inviato una email al museo, sperando di ricevere spiegazioni riguardo all’accaduto: «Quanto successo è stato veramente sgradevole e ho pensato fosse opportuno segnalarlo in quanto negava un diritto fondamentale dei bambini, quello alla cultura. In qualche modo anche questo c’è stato d’insegnamento – conclude – Ma pensate che bello sarebbe se tutti questi adulti, per una volta, avessero l’umiltà anziché di voler insegnare, di provare ad imparare qualcosa dalle bambine e dai bambini. In tutta la loro indecorosità». 

Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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