Sogna di allestire una mostra d'arte, consegna tutte le sue opere del valore da 20mila euro e paga 500 euro poi la brutta sorpresa

Il presunto truffatore ha poi restituito all'artista Luisa Pineri tutte le sue opere

Martedì 16 Aprile 2024 di Claudia Meschini
Sogna di allestire una mostra d'arte, consegna tutte le sue opere del valore da 20mila euro e paga 500 euro poi la brutta sorpresa

VENEZIA - Il mondo delle truffe on-line è vario: si va dalle cosiddette truffe "romantiche" agli affitti turistici di immobili inesistenti. E non poteva mancare il raggiro legato all'economia dell'arte che a Venezia, soprattutto in questo periodo, a ridosso dell'inaugurazione della Biennale d'Arte, va a gonfie vele.

A cadere nella rete del tentativo di truffa è stata un'artista milanese che coltivava il sogno di esporre in laguna. Grazie alla tempestiva denuncia rilasciata ai carabinieri, il presunto truffatore ha restituito a Luisa Pineri tutte le sue opere, per un valore di circa 20mila euro e anche i 500 euro che l'artista aveva versato per l'organizzazione della sua personale che avrebbe dovuto essere inaugurata il 29 marzo scorso a Venezia. Una mostra che in realtà non è stata mai aperta, visto che nel luogo indicato per la mostra non esiste alcuna galleria con il nome indicato nella proposta, bensì solo uno spazio vuoto.

La dinamica

«É bastato prendere in affitto per qualche giorno lo spazio, allestirlo come una galleria, girarci un video, inviarlo a vari artisti e aspettare che qualcuno ci cascasse», commenta con amarezza. Luisa Pineri, che dal 2010 si dedica alla fotografia e alla pittura informale, teneva molto alla sua prima mostra veneziana: «Avevo conosciuto in rete questo gallerista, ci eravamo scritti, ho avuto anche modo di visitare la sua galleria a Padova. Quando mi ha detto che stava per aprire un piccolo spazio anche a Venezia, sempre con lo stesso nome e che gli sarebbe piaciuto inaugurarlo proprio con una mia personale ho accettato con entusiasmo consegnandogli 21 opere. Solo a questo punto il gallerista si è eclissato, trasformandosi in un fantasma. Ovviamente il 29 marzo non c'è stata nessuna inaugurazione e non sapevo neanche a chi rivolgermi, non conoscendo il proprietario dello spazio», aggiunge Luisa Pineri, che continua comunque a coltivare il sogno di esporre le sue opere a Venezia.

«La vicenda nasconde un sistema di raggiri molto subdolo che va avanti da lungo tempo. In questi giorni ho fatto ricerche in rete, scoprendo, troppo tardi, che il gallerista aveva già gabbato diversi artisti stranieri e che su di lui pendevano denunce, segnalazioni e diffide. Per quanto mi riguarda sono stata fortunata, ciò non toglie che ho perso tempo ed energie per organizzare un'esposizione inesistente. Non ho trovato nomi di artisti italiani, quindi probabilmente sono la prima, spero che tutto questo serva a non far cadere nessun altro nella rete», conclude Luisa.

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