Il percorso delle mele: così cambia il prezzo dal campo alla tavola. A Bruxelles il corteo di Coldiretti su costi e regole

Domenica 25 Febbraio 2024, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 08:40

IL MECCANISMO

Cosa succede nel percorso fra il campo e la tavola? Per capirlo, abbiamo interpellato un produttore ortofrutticolo veneto, che ha risposto alle nostre domande con la garanzia dell'anonimato per il timore di ritorsioni commerciali da parte di intermediari e clienti, il che la dice già lunga sul clima che avvolge il settore. Ma tant'è, questa è la sua premessa al ragionamento: «Noi coltivatori siamo in grossa difficoltà, perché i cambiamenti climatici e la gestione fitosanitaria hanno incrementato così tanto i costi di produzione che non siamo più competitivi su quantità e prezzo rispetto alla concorrenza straniera , che per le mele significa soprattutto Polonia, Moldavia, Turchia».
Fra cimice asiatica, siccità, grandinate e sciagure varie, è sempre più difficile quantificare il concetto di "annata media", tuttavia l'imprenditore agricolo ci prova. «Facendo due conti spiega posso dire che produrre un chilo di mele mi costa fra 30 e 35 centesimi a seconda della varietà, considerando l'ammortamento del frutteto, i costi di lavorazione dalla potatura alla raccolta, gli interventi fitosanitari, l'irrigazione, la concimazione, la gestione del rischio con le reti o con l'assicurazione, il salario della manodopera con i relativi contributi, le imposte».
A questa spesa si somma poi quella dovuta alla gestione delle mele. «Le raccolgo da agosto a novembre chiarisce il produttore ma poi devo conservarle almeno fino a maggio, quindi per sei mesi, se non addirittura un anno. Una grande azienda strutturata si organizza con il proprio magazzino. Invece le imprese più piccole come la mia, e siamo la maggioranza, si associano a una cooperativa oa un consorzio: in pratica noi produttori ci mettiamo insieme per abbattere gli oneri di refrigerazione e di commercializzazione. A spanne, il mio chilo di mele mi costa 25 centesimi di corrente elettrica, imballaggio, movimentazione, logistica, eliminazione dello scarto, trasporto e consegna al cliente. La coop vende per mio conto la frutta a una cifra variabile tra 40 e 70 centesimi al chilo, che il consumatore pagherà tra 1,50 e 2,10 euro al supermercato, tra 1 e 1,20 euro al mercato rionale».
Quanto guadagna allora il produttore? «Affrontando 55-60 centesimi di costi vari risponde nella migliore delle ipotesi me ne vengono in tasca 15, nella peggiore ne perdo 20. Ecco perché, malgrado speri ancora in un'inversione di tendenza, sto estirpando i miei 8 ettari di frutteto: ci si è messa pure la geopolitica, con le guerre e la crisi di Suez, a scatenare l'effetto domino sui miei poderi...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA