Il racconto
«Il treno ha rallentato all’altezza di Forlì - racconta Luca Giabardo, il genitore accompagnatore - Ad un certo punto, poco dopo le 20, abbiamo sentito un urto forte e sono cadute varie valigie. Noi ci trovavamo nella carrozza di testa e quindi credo che l’impatto sia stato molto meno pesante, ma comunque lo abbiamo sentito». Mentre Gioia, uno dei nove musicisti, racconta: «Ho preso paura. Ho pensato che si fosse rotto il treno. Quando ha frenato mi sono spiaccicata sul sedile davanti e il tavolino mi si è piantato nella pancia». E prosegue: «Non sapevamo nulla. Dopo venti minuti hanno chiesto se ci fosse un medico e una signora si è alzata. Poi l’altoparlante ha annunciato 30 e quindi 130 minuti di ritardo. Quindi più nulla». Intanto il genitore spiega: «Non abbiamo pensato subito a un incidente così grave. Poi abbiamo capito». E sono partite le telefonate dirette a genitori di mezzo Veneto: dei nove ragazzi, tre abitano nel Montebellunese, uno a Belluno, due a Mogliano, uno a Treviso, uno a Noale e uno a Martellago. Ad unirli la passione per la musica e la partecipazione al progetto di Elisabetta Maschio, che fa parte del Sistema nazionale orchestre, sia nel settore young sia in quello superiore. E l’incontro di Lanciano, con concerto finale, rientrava appunto in tale progetto.