SAN VITO AL TAGLIAMENTO - TIl numero è il 648.
IL RISCHIO
Un passaggio che potrebbe sembrare innocuo a fronte del fatto che non cambierà nulla sul fronte della l’operatività. In realtà questo declassamento potrebbe nascondere, anche se non immediatamente, un aspetto che sarebbe molto grave per l’ospedale di San Vito, ma in generale per l’intera sanità pordenonese ancora una volta colpita ai fianchi. Già, perchè l’assenza di una struttura complessa di pediatria può comportare, tra un po’ il passo successivo: la cancellazione del punto nascita. Nessuna fantasia, ma un rischio concreto, anche perchè l’ospedale di San Vito era già finito nel mirino visto che lo scorso anno ha superato di poco la fatidica quota di 500 parti l’anno, numero minimo per tenere in vita il reparto. Ma non è tutto. Già, perchè non è la prima volta che si rincorrono voci sulla possibilità che l’ospedale sanvitese possa perdere il punto nascita e gli ultimi echi sono pure recenti e risalgono a quando un gruppo consistente di sindaci della provincia di Pordenone si è astenuti sul piano aziendale dell’Asfo, “costringendo” l’assessore Riccardo Riccardi a un incontro in città con i primi cittadini “ribelli”.Quella volta, però, nessuno disse che il reparto pediatrico sanivitese sarebbe rimasto senza primario. In provincia ci sono tre punti nascita, due pubblici, Pordenone e San Vito e uno convenzionato, il policlinico San Giorgio.
I SEGNALI
Ma che nella visione generale della sanità regionale sia sempre la provincia di Pordenone a essere colpita, emerge anche in questa vicenda. Nel pordenonese con 300 mila residenti c’è un solo primario di Pediatria, a Udine con 550 mila, ce ne sono quattro. Nessun reparto di Pediatria in regione è declassato a struttura semplice ed è senza primario. Insomma, c’è di che preoccuparsi.
L’ULTIMO PRECEDENTE
Non a caso l’ultimo precedente è di qualche giorno fa quando il Centro h24 per i disturbi alimentari finisce a Udine (sarà realizzato a Codroipo) anzichè essere realizzato a Pordenone o San Vito dove da anni opera con successo una delle prime strutture su questo delicato campo con operatori di alto livello. Un “timido” ordine del giorno di Fratelli d’Italia ha tenuto aperto una porta anche per realizzarne un altro nel pordenonese, ma per ora l’unica cosa cera è che i soldi sono andati a Udine.
FERRAGOSTO
Ora, nel classico periodo estivo in cui chi non va in ferie è facilitato a fare e sgambetti, è arrivato questo preoccupante decreto che azzoppa la Pediatria di San Vito e mette a rischio il punto nascita, nel silenzio pressoché totale dei consiglieri regionali eletti nel Friuli Occidentale. Di maggioranza e opposizione. Difficile a questo punto tornare indietro sulla scelta che è stata fatta dall’Azienda sanitaria pordenonese, anche se è difficile pensare che il “declassamento” della Pediatria di San Vito sia una scelta presa in autonomia dal direttore generale Giuseppe Tonutti.