Foresta: «Papilloma virus, vaccino gratis fino ai 45 anni»

Martedì 5 Marzo 2024 di Madeleine Palpella
il tavolo di al convegno

PADOVA - Ieri era la giornata mondiale contro l’Hpv (virus del papilloma umano), l’infezione sessualmente trasmissibile più frequente al mondo. Per parlare di questo tema la Fondazione Foresta Onlus in collaborazione con il Comune ha organizzato un dibattito aperto al pubblico nella Sala Rossini del Caffè Pedrocchi moderato da Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino. Durante l'evento hanno partecipato molti esperti di medicina dove tra aspetti culturali, prevenzione e scienza hanno dialogato per fornire alla cittadinanza il quadro dell'infezione.

L’IDENTIKIT

«Il papilloma virus nella gran parte dei casi è asintomatico e l'organismo se ne libera spontaneamente - spiega Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta - ma talvolta diventa cronica e, con il tempo, la permanenza del virus all'interno delle cellule può portare a patologie benigne o tumorali, nonché a infertilità negli uomini e poliabortività». Inoltre l'esperto ha sottolineato le differenze di picco dell'infezione in base al genere. «A differenza della donna che ha un picco di infettività prima dei 26 anni per poi decrescere con l’età, la presenza del virus nel maschio resta elevata e costante almeno fino ai 50 anni. Quindi l'uomo è indubbiamente un serbatoio costante di infezione». In Italia la vaccinazione è gratuita nelle donne dagli 11 ai 25 anni di età e in caso di positività all'Hiv, mentre nei maschi dai 11 ai 18 anni di età, dopo in caso di positività all’Hiv e nei soggetti che dichiarano di avere rapporti omosessuali. Dopo ha un costo di 240 euro, ma secondo l'esperto la gratuità dovrebbe estendersi: «sulla base degli studi chiediamo che sia l’uomo che la donna possano beneficiare della vaccinazione gratuita fino ai 45 anni di età» conclude. Le coperture però sono ampiamente variabili a seconda delle regioni: attualmente tra i diciottenni hanno completato il ciclo vaccinale il 69% delle ragazze e il 54% dei ragazzi in Italia. Un po’ meglio va in Veneto: rispettivamente sono vaccinati il 78% e 72%. Ma la copertura è drasticamente più bassa se guardiamo nei bambini di 12 anni che dovrebbero aver completato l’ultimo ciclo vaccinale, nei quali la copertura scende sotto il 30% a livello nazionale e addirittura al 10% in Veneto.

LA PREVENZIONE

Sui vaccini Giancarlo Icardi, ordinario di Igiene all'università di Genova, spiega «stiamo parlando di un'infezione con oltre 100 ceppi che causano tumori.

Ad oggi, abbiamo la possibilità con il vaccino di prevenire il 90% dei tumori Hpv - correlati. E prima si vaccina e più velocemente interrompiamo la catena di trasmissione». Complici anche i fattori di rischio come i rapporti non protetti, la scarsa igiene e la molteplicità dei partner. Ma anche la scarsa informazione. «I ragazzi di 12 anni non hanno colpa se non ricevono il vaccino quindi occorre parlare con le famiglie - Alberto Ferlin, professore Ordinario di Endocrinologia - Inoltre servono programmi di educazione sessuale nelle scuole. Il 50% dei giovani italiani non usa il preservativo e questo comporta l’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili».

Ultimo aggiornamento: 07:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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