CAMPOSAMPIERO (PADOVA) - Gli studenti dell'istituto "Newton Pertini" a scuola di giornalismo con il direttore de "Il Gazzettino", Roberto Papetti.
IL PROGETTO
L'incontro è avvento nell'ambito del progetto "Negozi, Botteghe storiche e Territorio raccontati dai ragazzi" promosso da Confesercenti Veneto Centrale, cofinanziato dalla Camera di Commercio di Padova che, grazie alla collaborazione attiva del Comune di Camposampiero e dell'istituto superiore Newton Pertini, ha organizzato il percorso formativo per giovani "giornalisti per un giorno". Saranno infatti proprio i ragazzi a intervistare i titolari delle botteghe di Camposampiero per promuovere i negozi storici. «Da sempre Camposampiero è caratterizzata da un vivace tessuto commerciale - ha detto l'assessore alle Attività produttive Moira Simeonato -. La proposta di coinvolgere gli studenti in un progetto che coniuga le più attuali forme di comunicazione con la storicità delle botteghe ci è subito parsa interessante». In due ore di dialogo con gli studenti della 4D del settore Turistico, si è parlato della professione del giornalista di oggi e di come è cambiato il mondo dell'informazione. Fra un aneddoto e l'altro, il direttore Papetti ha spiegato ai ragazzi come si realizza il giornale, come e dove si raccolgono le informazioni ed il giusto approccio alla notizia per poi riportarla ai lettori. In particolare, il direttore si è soffermato sulla stesura dell'intervista, che è il compito che dovranno svolgere gli studenti, fornendo loro alcuni consigli pratici sulle semplici, ma fondamentali, regole. «Concentratevi su tre o quattro domande, e mettete il vostro interlocutore a proprio agio. Le domande devono permettere alla persona di raccontarsi - ha detto il direttore Papetti -.
RAGAZZI PARTECIPI
Gli studenti hanno posto molte domande al direttore stimolando la conversazione su temi legati all'informazione, come il rapporto fra il giornalismo e i social media. «Oggi le informazioni arrivano da tantissimi canali - ha detto ancora il direttore - soprattutto via social e il problema che si presenta è quello del controllo di questa comunicazione e della verifica delle fonti». Infine il direttore ha lasciato un messaggio ed un monito agli studenti: «Le parole sono uno strumento che va usato per far capire e per spiegare, non sono pallottole da lanciare contro qualcuno. Anche quando scrivete sui cellulari e sui social tenetelo ben presente: le parole servono per spiegare e far capire e non devono servire per colpire qualcuno».