Muore 24 ore dopo la gastroscopia, chiesto il processo per un medico

Sabato 1 Luglio 2023 di Marco Aldighieri
OMICIDIO COLPOSO - Chiesto il processo per un medico gastroenterologo

ROVOLON - La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del gastroenterologo Filippo Pellizzaro, 32 anni di Stra in provincia di Venezia, per il reato di omicidio colposo.

Secondo il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, avrebbe cagionato la morte di Nicoletta Bettucchi, redattrice di Neri Pozza Editore, perforandole il duodeno durante l’esame dell’apparto digerente. Il medico, il prossimo 5 di ottobre, dovrà difendersi davanti al Gup Laura Alcaro. 


I fatti

Nicoletta, 64enne residente con il marito a Rovolon, venerdì dieci settembre 2021 si è recata all’ospedale Civile per sottoporsi a colonscopia e gastroscopia in sedazione. Un esame invasivo dell’apparato digerente, ma nella maggiore parte dei casi per nulla pericoloso per il paziente. Invece nel caso della redattrice qualcosa è andato storto. La donna, una volta terminata la visita è rientrata nella sua abitazione e poco dopo ha iniziato a sentirsi male. La 64enne è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Nicoletta è stata sottoposta a una tac e, come ha evidenziato anche l’autopsia, le è stata diagnosticata una sospetta lesione al duodeno. 
È stato così deciso di ricoverare la paziente per sottoporla a una operazione con l’obiettivo di ridurre il danno all’apparato digerente. Ma nulla è cambiato, anzi il quadro clinico è andato peggiorando tanto da costringere i medici a un secondo intervento nella speranza di strappare alla morte Nicoletta. Purtroppo anche il secondo tentativo è stato inutile, e la 64enne è finita intubata in rianimazione. All’alba di lunedì 13 settembre il suo cuore ha cessato di battere: a ucciderla è stata una setticemia. 

Organo perforato dopo la gastroscopia, dall'autopsia la verità sulla morte di Nicoletta

Le indagini

Secondo gli inquirenti a provocare il decesso di Nicoletta Bettucchi è stata la lesione al duodeno provocata durante l’esame all’apparato dirigente. All’autopsia era presente anche il professore Umberto Cillo, in rappresentanza dell’Azienda ospedaliera. La famiglia di Nicoletta è stata affiancata da un legale, e lo stesso avvocato nella giornata di martedì 14 settembre 2021 ha chiesto alla Procura di eseguire l’esame autoptico sul corpo della 64enne così da bloccare l’autopsia diagnostica voluta dall’ospedale. Bettucchi ha trovato la morte per una setticemia fulminante, capace di ucciderla in ventiquattro ore. 
Il sospetto è che durante l’esame diagnostico, la sonda con incorporata la mini telecamera per analizzare l’interno dell’apparato digerente abbia lesionato in maniera importante il duodeno, provocando una copiosa perdita di sangue. 

Ultimo aggiornamento: 12:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci