Vajont 60 anni dopo, in 6000 alla pedonata della memoria per non dimenticare le duemila vittime

Lunedì 25 Settembre 2023 di Giulia Prior
Il passaggio dei partecipanti alla pedonata della memoria davanti alla diga del Vajont

LONGARONE - Il forte vento che si è alzato nella vallata di Longarone non ha fermato i partecipanti alla pedonata non competitiva ideata dall’Associazione “Vajont, il futuro della Memoria” che si svolge ogni anno dal 2005 nei luoghi della memoria della tragedia del Vajont, avvenuta la sera del 9 ottobre 1963. Iscrizioni sold out già da qualche giorno, indicazione che all’evento erano presenti 6000 persone.

I PERCORSI

Tre i tracciati previsti: 9, 16 e 24 chilometri, con la partenza a ruota libera alla sponda est di Ponte Campelli, in località Vajont. I partecipanti hanno camminato nei luoghi storici, attraverso strade e sentieri tra la valle del Piave e la Valcellina e da antiche vie di comunicazione a piedi per le genti di Casso, Erto, Castellavazzo e Longarone. C’è anche il passaggio negli impianti e nelle gallerie dell’Enel e nel cosiddetto “ponte-tubo” che di solito è interdetto al pubblico, ma in occasione di questo evento l’Enel concede un’autorizzazione particolare per permetterne l’attraversamento. Il percorso da 9 chilometri è reso accessibile per passeggini e carrozzine, per permettere maggiore inclusività ai partecipanti. Nei percorsi più lunghi anche il passaggio attraverso il coronamento della diga, su una passerella d’acciaio posta a 260 metri di altezza dal fondo della gola, fino a raggiungere i paesi di Erto e Casso. Dopo la camminata l’arrivo nell’area parcheggio a nord di Longarone Fiere.

LE TESTIMONIANZE

Tanti i fedelissimi che tornano ogni anno, ma tanti anche alla prima esperienza: «Oggi sono venuta con i miei genitori, abbiamo fatto per la prima volta il percorso da 9 km – racconta Isabella Vendramini da Ponte nelle Alpi – è stata un’esperienza molto emozionante rivedere i luoghi della memoria, molto impattante anche a livello visivo, visto che il percorso passava all’interno delle gallerie. Poi pensare a quello che è successo 60 anni fa è sempre molto intenso». Elena Perale invece, da Belluno, ha fatto il percorso da 16 km con il marito e il cane, ha lodato la buona riuscita dell’evento: «Organizzazione perfetta, tantissimi volontari a cui va il mio elogio perché non abbiamo mai trovato calca e momenti di ingorgo. Anche alla fine per pranzare tutto è stato molto veloce, abbiamo fatto pochissima coda perché l’organizzazione è stata perfetta. È stata un’esperienza molto emozionante, ci tenevo da tanto a fare questo percorso. Ho capito proprio perché si chiama “Percorsi della Memoria”, perché lungo il tragitto si sentivano tutte le voci di tutte le persone che raccontavano chi uno spezzone, chi un ricordo, chi tramandato dai nonni, chi aveva perso qualcuno a Casso o a Longarone e che lo fanno come una sorta di pellegrinaggio, un momento per non dimenticare». E conclude consigliando a tutti i bellunesi di partecipare almeno una volta a questa pedonata.

LE AUTORITÀ 

«Questo è un evento che ormai si è consolidato negli anni», ha detto Roberto Padrin, sindaco di Longarone e presidente della Provincia, mentre passava indaffarato all’interno di Longarone Fiere, dove erano presenti i tavoli per il ritiro del pacco gara. E ha continuato: «Poi quest’anno, essendo il 60esimo anniversario del Vajont ha un significato ancora maggiore. È un momento di riflessione per tutte queste persone che vengono a visitare i luoghi della memoria, alcuni per la prima volta altri ci vengono ormai da diversi anni perché è un appuntamento al quale non si può mancare. Poi ci sono tante delegazioni, gli amici di Tavernelle, dove ieri abbiamo inaugurato un monumento del ricordo, perché c’è un patto di amicizia tra queste due comunità. Tanti sono arrivati da tante parti d’Italia, è sempre bello perché c’è sempre una grande partecipazione di gente».

Ultimo aggiornamento: 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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