Sanità: Cortina sbaglia la diagnosi, Brunico gli salva la gamba. L'odissea di un cittadino dopo un infortunio

Andreas Quinz, di Auronzo, si è fratturato l'arto ma denuncia: non sono stato operato né a Cortina né in altri ospedali bellunesi

Lunedì 21 Agosto 2023 di Yvonne Toscani
Sanità: Cortina sbaglia la diagnosi, Brunico gli salva la gamba. L'odissea di un cittadino dopo un infortunio

CORTINA D'AMPEZZO - Stesso infortunio con diagnosi e terapie diverse.

Accade a Cortina e a Brunico. Nel primo caso il cittadino viene rinviato a casa, con dolori atroci, per la frattura scomposta e il piede fuori asse, dopo quattordici ore dall'ingresso in ospedale, con il consiglio di ricorrere alla tachipirina al bisogno. Nel secondo viene operato d'urgenza, per non rischiare di perdere la gamba.


L'INCIDENTE
Ora Andreas Quinz è a letto, con l'arto ingessato e pieno di ferri. Nella notte di San Lorenzo è salito su una tettoia, per fotografare il cielo stellato e la via lattea, sperando in qualche stella cadente. Purtroppo a cadere è stato lui e le stelle viste sono state quelle del dolore lancinante, dovute alla caduta e al piede destro finito su un sasso grande come un pallone da calcio.


L'INFORTUNATO
«Il piede racconta si è letteralmente girato all'esterno: sono riuscito a "svitarlo", senza ovviamente raggiungere la posizione corretta. Poi sulle ginocchia ho raggiunto la porta e quindi il telefono, chiamando in soccorso mio fratello, con cui ho raggiunto quella cosa chiamata "Ospedale Cortina" che si fregia di un pronto soccorso». E qui è cominciata una vera e propria via crucis, fatta di lunghe attese. «Accettato al pronto soccorso attorno all'una di notte, mi fanno le domande di rito, le radiografie continua immobilizzano con una sagoma di cartone e mi ricoverano in astanteria in attesa dell'ortopedico che sarebbe arrivato alle 8 del mattino. Ovviamente il medico di guardia non ha neppure notato il disallineamento del piede e caviglia, o peggio, se lo ha visto lo ha ignorato. Alle 9 abbondanti arriva a "vedermi", affacciandosi sulla porta per tre secondi e mezzo, lo specialista che, neppure guardandomi in faccia, figuriamoci la gamba, sentenzia che bisogna operare, con trasferimento a Belluno o Feltre». Andreas Quinz assicura che quello è stato l'unico momento in cui ha visto il medico. «Il nuovo medico di guardia mi comunica che avrebbe cercato una sistemazione nei nosocomi della provincia prosegue . Verso le 10.30, tra una visita e l'altra ritorna da me dicendo testualmente che a Belluno e Feltre non c'era posto e nella settimana neppure Agordo avrebbe potuto accettare. La valutazione è stata così sommaria che mi hanno detto di andarmene a casa e prendere della tachipirina».


LE DIMISSIONI
Nonostante l'insistenza e la frattura scomposta, il paziente viene dimesso, dopo due ore abbondanti di attesa nel letto dell'astanteria, che si sommano alle undici ore e mezza dall'ingresso nel nosocomio. In meno di due ore Andreas Quinz raggiunge il pronto soccorso dell'ospedale di Brunico, dove viene immediatamente visitato da un ortopedico, viene tolto il cartone, chiedendogli se l'avesse fatto lui, viene notato l'asse spostato, tastata la gamba, fatto un gesso provvisorio, ripetute le radiografie, poiché le precedenti vengono definite poco chiare.


L'INTERVENTO
«Mi hanno operato con urgenza commenta il cittadino . Mi hanno spiegato che il ritardo di quattordici ore ha compromesso la situazione e che se non si fosse intervenuto subito non avrei più camminato, con un recupero che, già così, sarà più lungo. Dopo 40 minuti ero in sala operatoria, dove l'intervento è durato tre ore in anestesia totale. Al mio risveglio mi sono ritrovato in un letto assistito in modo impeccabile e cortese. Non sporgerò denuncia, volevo solo rendere noto l'accaduto».

Ultimo aggiornamento: 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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