Esplosione alla centrale di Bargi, la moglie dell'ing. Scandellari alle figlie: «Adesso papà Adriano ci proteggerà dal cielo»

A Ponte San Nicolò (Padova) sarà lutto cittadino Messaggi dal vescovo e dal governatore

Venerdì 12 Aprile 2024 di Nicola Munaro
L'ing. Adriano Scandellari

PADOVA - «Papà sarà sempre con noi, ma da ora in poi ci proteggerà dall'alto dei Cieli». È così, con poche parole dette al telefono, che Sabrina Greggio ha comunicato alle sue figlie minorenni che il loro papà - e suo marito - Adriano Scandellari è diventato la quarta vittima della tragedia della centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, sul lago di Suviana, nel Bolognese.

I sommozzatori dei vigili del fuoco lo hanno ritrovato per primo, ieri mattina, in un ufficio al piano -9 del pozzo della centrale dove l'ingegner Scandellari - dipendente di Enel e con ufficio a Mestre, in via Torino - era andato per gli ultimi collaudi prima della fine dei lavori di manutenzione, prevista per questi giorni. Scandellari, dicono gli inquirenti, si era rifugiato nell'ufficio nel tentativo di salvarsi.

 

LA MOGLIE E I FRATELLI


Mercoledì pomeriggio Sabrina Greggio era salita in macchina e insieme ai fratelli del marito (tra cui don Leonardo Scandellari, parroco della chiesa di San Prosdocimo a Padova) da Ponte San Nicolò, dove viveva con il marito e le figlie, aveva raggiunto Bologna. Ieri mattina, quando poco dopo pranzo, i sommozzatori hanno riportato a riva il corpo del primo disperso ritrovato, è toccato a lei riconoscere il corpo e comunicarlo alla Prefettura di Bologna. «Quando ho sentito la telefonata che Sabrina ha fatto alle sue figlie non sono riuscito a trattenere le lacrime - ha detto il sindaco di Ponte San Nicolò, Martino Schiavon, anche lui ieri a Bargi insieme al parroco del paese padovano, don Daniele Cognolato -. L'ho abbracciata e le ho detto che le porte del Municipio per lei, le sue figlie e i suoi cari saranno sempre aperte. È stato un momento straziante, che speravo di non dover vivere. Non sappiamo ancora quando, ma il giorno del funerale sarà lutto cittadino. È il minimo che possiamo fare per ricordare Adriano».

 


IL RICORDO


Su Facebook, lì dove mercoledì aveva postato un messaggio che lasciava qualche scampolo alla speranza, ieri pomeriggio l'assessora alle Politiche Abitative del Comune di Padova, Francesca Benciolini, lo ha ricordato partendo dai tempi in cui i due erano compagni di banco al liceo scientifico Nievo: «A 13 anni, quando ti ho conosciuto, già sapevi che volevi essere ingegnere, un percorso che avrebbe dato le giuste sfide alla tua mente brillante, creativa, applicata - ha scritto Benciolini - Che ora proprio del tuo lavoro tu sia morto, caro Adriano, proprio non mi capacito. Dicono che il lavoro nobiliti l'uomo e la Costituzione ci dice che è fondamento della nostra Repubblica. Questo deve essere. Non va bene che sia altrimenti. Grazie Maestro del Lavoro, grazie per il tuo lavoro e per quello che sei stato. Ancora e di cuore un abbraccio alla tua famiglia, da parte di tutti e tutte noi che con te siamo cresciuti per 5 anni nel nostro Liceo», la chiusa del messaggio che omaggia ancora una volta l'ingegnere, premiato nel 2023 dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la stella al merito per il suo lavoro.

 


LA CHIESA


Al dolore della famiglia si unisce anche quello del vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla. «Fino all'ultimo si è pregato per un miracolo - si legge in una nota della Diocesi - Ora è il tempo del dolore, della vicinanza alla famiglia e agli affetti e amici più cari, in particolare alla moglie Sabrina e alle due figlie, alla sorella Raffaella e al fratello don Leonardo, nostro presbitero diocesano e all'intera comunità parrocchiale di Ponte San Nicolò, dove Adriano risiedeva ed era particolarmente attivo e presente anche con l'incarico di vicepresidente del consiglio pastorale parrocchiale». Una chiesa, quella di Ponte San Nicolò che anche per tutta ieri ha accolto quanti conoscevano l'ingegner Scandellari e hanno voluto pregare per lui.
«La preghiera va anche per tutte le famiglie delle altre persone morte, ferite e disperse a seguito di questo incidente - ha concluso Cipolla - che richiama l'attenzione sulle morti sul lavoro: una tragedia che sembra non trovare fine, anzi».

 


IL GOVERNATORE


«Il Veneto non lo dimenticherà. Per il Veneto, colpito in prima persona dalla tragedia, questi giorni sono molto tristi. Continuiamo a seguire con apprensione le condizioni anche dei feriti» le parole del presidente del Veneto, Luca Zaia.
 

Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci