PADOVA - S’intitola 'Ennio Doris – C’è anche domani'. L’assonanza con il film campione d’incassi della Cortellesi è del tutto casuale. E quella frase, tratta dall’insegnamento del padre a suo figlio Ennio, viene da lontano e ben esemplifica il messaggio di speranza che ha accompagnato tutta la vita del cosiddetto “banchiere gentile”.
Nato in un piccolo paese della provincia veneta (a Tombolo per la precisione), prima venditore porta a porta della Banca di Padova, poi fondatore di Mediolanum, Ennio Doris rivoluzionò il concetto di banca, non più vista come ostacolo, ma come strumento di supporto. Prodotto da Movie Magic International e da Medusa, il film, tratto dal romanzo biografico di Ennio Doris C’è anche domani (edizioni Sperling & Kupfer) uscirà in più di 150 sale come evento speciale il 15, 16 e 17 aprile.
«Lo conoscevo poco e avevo qualche pregiudizio su di lui – racconta il regista Giacomo Campiotti – Poi mi sono informato, ho visto varie sue interviste, ho letto il suo libro e ho incontrato la sua famiglia.
«Questa storia ha dello straordinario perché è tutto vero e non è il frutto di una sceneggiatura inventata – dice Massimo Ghini, che nel film interpreta l’uomo d’oro della finanza italiana (Ennio bambino è Antonio Nicolai, mentre Ennio ragazzo è Daniel Santantonio) – Non sapevo nulla di Ennio Doris e poi sono anche negato sul tema della finanza. In questo progetto ho ritrovato delle assonanze con Mattei, che ho interpretato precedentemente e che diceva: ‘Io non voglio essere ricco in un paese di poveri’. Mi ha fatto piacere raccontare l’umanità di quest’uomo». Al suo fianco sempre la sua Lina, colonna portante della sua vita, qui interpretata da Lucrezia Lante della Rovere. «L’ho conosciuto che avevo solo 15anni, eravamo entrambi dei sognatori e quando parlavamo di futuro ci brillavano gli occhi. La nostra è stata una grande storia d’amore. Il suo incontro con Silvio Berlusconi a Portofino è stata la svolta della vita perché erano due giganti», dice Lina.