Ragazza muore a 17 anni dopo l'intervento alla gola: indagati medici e infermieri

Venerdì 25 Ottobre 2019 di Teodora Poeta
Ragazza muore a 17 anni dopo l'intervento alla gola: indagati medici e infermieri

La vita l’aveva già messa duramente alla prova sin da piccolissima quando i suoi genitori avevano scoperto che la loro primogenita era affetta da una patologia congenita, la sindrome di Dravet, che poi negli anni si era rivelata in tutta la sua complessità con crisi epilettiche farmacoresistenti, crisi respiratorie e ritardi psicomotori che l’avevano costretta su una sedia a rotelle. Ma lei, Azul C., 17 anni, italo-argentina, di mollare proprio non ne voleva sapere e alla malattia rispondeva con i suoi grandi sorrisi che stavolta non sono bastati perché due settimane fa è deceduta nel centro di riabilitazione Sant’Agnese di Pineto, in provincia di Teramo. A presentare un esposto – querela contro ignoti sono stati immediatamente i suoi familiari. L’altro giorno, su disposizione del pubblico ministero Davide Rosati, è stata disposta ed eseguita l’autopsia.

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All’esame irripetibile hanno partecipato i consulenti della Procura, il medico legale Donatella Fedeli affiancata dall’anestesista rianimatore Elisabetta Pierucci e dall’otorino Marco Trebbi, oltre al consulente Paolo Martorelli nominato dai genitori della ragazza. Quindici sono le persone già iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo, per adesso come atto dovuto, tra medici ed infermieri delle tre strutture che sono entrate in contatto con la 17enne da quando è stata ricoverata la prima volta. «I genitori vogliono solo la verità – commenta l’avvocato della famiglia, Andrea Trofino – senza gettare alcuna croce addosso a nessuno».

Da circa un anno la famiglia di Azul, che prima viveva ad Ascoli Piceno, si era trasferita ad Ancarano per motivi di lavoro del papà che fa l’autotrasportatore. Ma la ragazza è sempre rimasta legata alla città dove ha vissuto sin da quando è arrivata in Italia dall’Argentina, una quindicina di anni fa, quando lei era ancora bambina, e dove domani, nel Duomo, alle 15.30, si svolgeranno i funerali. E proprio in Italia, poi, sono nati anche i suoi due fratellini più piccoli. Ma veniamo ad oggi. A spiegare meglio l’accaduto è l’avvocato Trofino di Ascoli, perché è proprio nell’ospedale della città marchigiana che a metà luglio la 17enne viene ricoverata e sottoposta ad un intervento di tracheostomia.

La sua situazione generale, quindi, in qualche modo peggiora, ma Azul è forte e "per essere seguita meglio la trasferiscono poi all’ospedale di San Benedetto".

E’ agosto. Qui i familiari vengono rassicurati. Gli dicono, infatti, che la degenza della ragazza sarebbe stata breve e dopo qualche giorno l’avrebbero dimessa. Ma i giorni passano e a settembre Azul viene trasferita stavolta per la riabilitazione al Sant’Agnese di Pineto, da dove, però, non uscirà più. "Compatibilmente con la sua patologia stava bene", spiega sempre l’avvocato Trofino. Ma allora cos’è successo? Dai primi accertamenti autoptici emergerebbe una morte per dissanguamento dovuta ad una forte emorragia. Accanto ad Azul c’era sempre sua madre lì ad assisterla. La notte tra l’8 e il 9 ottobre la ragazza improvvisamente avrebbe cominciato a sputare sangue dalla bocca, dal naso e dalla tracheostomia. Poi l’improvviso decesso.

Ultimo aggiornamento: 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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