Stop all'eutanasia per il piccolo Maciej: «Il bimbo di 6 anni attaccato al respiratore finché i genitori lo vorranno»

Giovedì 21 Novembre 2019
Stop all'eutanasia per il piccolo Maciej: «Il bimbo di 6 anni attaccato al respiratore finché i genitori lo vorranno»

Niente eutanasia per il piccolo Maciej, ricoverato con un grave danno cerebrale all'ospedale Sint-Jan di Bruges (Belgio). Lo hanno deciso i vertici della struttura sanitaria belga, accogliendo la richiesta dei genitori del bambino di 6 anni. «L'ospedale ha inviato la conferma scritta, al nostro legale - riferisce Steadfast Onlus, la stessa associazione che si è occupata dei casi di Alfie Evans e Charlie Gard - che Maciej non verrà distaccato dalla ventilazione meccanica oggi, 21 novembre, come era stato paventato ai genitori nei giorni scorsi».

La direzione medica ha informato Steadfast Onlus che «intende continuare a fornire tutte le cure necessarie al bambino, compresa l'assistenza respiratoria, finché i suoi genitori lo desidereranno, così come previsto dalla normativa belga».

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In ottemperanza alla legge belga del 22 agosto 2002, spiega l'associazione, l'ospedale ha riconosciuto che «è diritto del paziente domandare ai professionisti medici la somministrazione di servizi di qualità rispondenti ai propri bisogni, alla propria dignità umana e alla propria autonomia. Al paziente deve essere consentito di scegliere liberamente relativamente a qualsiasi trattamento medico ricevere, inclusa anche la sospensione di alcuni, e deve essere soggetto a notifica preventiva». I medici coinvolti hanno garantito a loro volta che non prenderanno alcuna decisione senza accordo con i genitori.



Tirano un sospiro di sollievo la mamma e papà di Maciej, che ha cominciato a star male nel 2013. Era ancora un bebè, ma per i medici già non c'era più nulla da fare. Il piccolo però si riprende e torna a casa. Soffre di una grave forma di insufficienza cardiaca, che lo rende disabile. All'inizio di novembre il bimbo si sente di nuovo male ed è costretto a rientrare in ospedale, dove i medici decidono di staccare i supporti vitali. Il respiratore sarebbe dovuto essere spento oggi, quando poi è arrivata la comunicazione tanto attesa dai genitori, ma anche dai tantissimi che seguono sui social la storia di Maciej. La macchina non verrà staccata, ma «ci restano ancora alcune battaglie da affrontare per garantire a Maciej la dignità che merita», sottolineano da Steadfast. L'assocazione è riuscita ad avere oggi tutta la documentazione medica di Maciej che era a disposizione dell'ospedale, ma sta continuando a lavorare per ottenere i documenti mancanti che vanno raccolti da più ospedali e da alcuni medici privati che hanno curato il bimbo in questi anni.
 

L'obiettivo è «far analizzare la totale situazione clinica del bambino ad alcune delle migliori strutture sanitarie pediatriche europee affinché si possa trovare, nel più breve tempo possibile, un luogo che lo accolga come merita. Abbiamo già stabilito alcuni contatti con ospedali d'eccellenza che attendono di poter visionare il tutto». Una volta trovato il posto giusto, «dovremo approntare tutta la documentazione necessaria per poter intraprendere l'eventuale viaggio che permetta il trasferimento del bimbo - prosegue Steadfast - Agiremo quindi, molto probabilmente, con una nuova mediazione legale per essere sicuri che non ci siano problemi di alcun tipo e per perfezionare gli accordi tra ospedali. La strada è ancora lunga, ma non ci scoraggiamo: finché il nostro piccolo eroe combatte, noi combatteremo con lui», conclude il lungo post su Facebook, dove viene anche pubblicata una foto, scattata qualche ora fa, in cui Maciej è sveglio e circondato dai suoi genitori e dai suoi peluche. Per aiutare la famiglia a far fronte alle spese sostenute in questi giorni, l'associazione ha lanciato una raccolta fondi.

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