A pensarci bene, è capire soltanto da che punto di vista la si guarda.
CONVOCAZIONE A SORPRESA?
Undici giorni fa, prima del malore in campo di Ndicka (che ieri si è allenato a parte e, a meno di sorprese in extremis, non dovrebbe seguire la squadra, a meno che non si opti per una convocazione simbolica), c'era Cioffi, ora Cannavaro. Sì, proprio Fabio, campione del mondo nel 2006, compagno di nazionale, capitano e amico di Daniele, pronto a difenderlo quando DDR rifilò una gomitata galeotta a McBride in quel mondiale reso poi indimenticabile dalla serie vincente dei rigori in finale contro la Francia. E questa sera a Udine, inizio ore 20, è per certi versi un'altra finale. Finale (anche) di gara che poi è un nuovo inizio. Tutto e subito. A tal punto che cambierà l'approccio, la vigilia e il ritorno. La Roma ha previsto di fare tutto in giornata, nonostante Udine non sia proprio dietro l'angolo. Dopo il ritrovo a Trigoria questa mattina, trasferimento a Fiumicino con il volo alle ore 10.30. Arrivo all’aeroporto di Ronchi Legionari per poi prendere il pullman destinazione Udine. Pranzo, riposo, alle 16 riunione tecnica e partenza per lo stadio più o meno un paio di ore prima del fischio d’inizio. Venti minuti in campo, e ritorno a Roma previsto intorno a mezzanotte. E per l'approccio, lecito aspettarsi qualcosa di diverso: «La difficoltà principale sarà quella di entrare immediatamente in campo con tutte le energie necessarie - spiega il preparatore atletico Rongoni, ora in Algeria, ma con passato in giallorosso - La parola chiave sarà intensità. Roma e Udinese dovranno prepararla diversamente perché i giallorossi, viste le tante partite ravvicinate, se avranno dei giocatori che non hanno recuperato bene potrebbero avere qualche problema in più a partire ad alta intensità. Di conseguenza dovrà perdere più tempo nel riscaldamento, mentre l'Udinese giocando una volta a settimana avrà bisogno di un riscaldamento più rapido». L'impressione è che non ci sarà tempo per i calcoli. La Roma dovrà partire con il piede sull'acceleratore, consapevole che nelle 18 gare con De Rossi, coppe comprese, in 5 occasioni è riuscita a segnare nei primi 20 minuti (Verona, Cagliari, Feyenoord, Brighton, Milan). Per tornare al giochino delle percentuali, è il 28%. Non poco.
LE SCELTE
Stavolta capire le scelte di Daniele non è facile. Azmoun ha sorpassato Abraham ma se poi il tecnico volesse giocare con il 4-2-3-1, provato in questi giorni, ecco che entrambi potrebbero trovare spazio con l'ex Leverkusen pronto a slittare sull'esterno. Anche perché dalla posizione di Dybala quello è un sistema che facilmente si trasforma in un 4-2-4. Rimanendo al fedele 4-3-3, l'iraniano che sussurra ai cavalli diventa favorito, anche in virtù del gol al Bologna, per partire dal via. Non potranno essere schierati Huijsen e Aouar, sostituiti durante i primi 71’30’’. Ma per una squadra che ha bisogno di segnare, per una volta, sembra il male minore.