Caldo record, Schillaci: «Evitare eventi all’aperto. Niente assalti agli ospedali»

Il ministro della Salute: «Proteggiamo i più fragili, a partire dagli anziani»

Domenica 16 Luglio 2023 di Mauro Evangelisti
Caldo record, Schillaci: «Evitare eventi all’aperto. Niente assalti agli ospedali»

Vigilare sull’emergenza. L’ondata di calore in arrivo, con temperature ampiamente sopra i 40 gradi, fa risuonare un allarme simile a quello che può esserci quando si temono forti precipitazioni e alluvioni. Spiega il ministro della Salute, Orazio Schillaci: «Stiamo vigilando e seguiamo la situazione ora per ora».

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Ad Atene hanno chiuso l’Acropoli nelle ore più calde, si rischiano misure simili in Italia?
«Anche negli Stati Uniti hanno scoraggiato manifestazioni musicali all’aperto con molte persone.

Seguiamo l’evoluzione delle temperature nei prossimi giorni. Con gli altri ministri competenti, se necessario, valuteremo di attuare alcuni provvedimenti. Vanno scoraggiati, nelle ore più calde, i grandi affollamenti in località all’aperto con temperature particolarmente alte. Seguiremo l’andamento della situazione. Ecco, andare al Colosseo quando ci sono 43 gradi non è consigliabile, soprattutto per una persona anziana».

Ministro, le previsioni annunciano una nuova ondata di calore straordinaria. Il sistema sanitario come si sta preparando?
«Le ondate di calore sono un fenomeno ormai frequente da tanti anni. Sia le Asl sia le strutture ospedaliere sono attive da tempo per fronteggiare l’emergenza. Sono certo che tutti gli operatori, a partire dai medici di base, non mancheranno di dare il loro supporto. Vorrei ricordare che dal caldo eccessivo estivo ci si protegge in maniera importante bevendo tanta acqua, privilegiando una dieta con verdura e frutta fresca, evitando i cibi grassi e gli eccessi di alcol. Su questo abbiamo emesso, come Ministero della Salute, un decalogo con delle norme che aiutano a combattere l’afa. Può essere consultato nelle farmacie, negli studi dei medici di base e dei veterinari. Va data una attenzione particolare ai più fragili, agli anziani e ai bambini».

L’aria condizionata è stata sdoganata, quando serve va usata.
«Bisogna fare sì che gli ambienti, laddove possibile, siano refrigerati. In linea di massima, però, non si deve esagerare, è consigliabile usarla con cautela, mantenere la temperatura impostata tra i 25 e i 27 gradi. E attenzione ai cambi di temperature troppo bruschi quando si passa dall’interno all’esterno. Ovviamente bisogna anche evitare di uscire di casa nelle ore più calde, tra le 11 e le 18».

Non teme che i pronto soccorso, che già normalmente sono in affanno, possano andare in crisi per l’afflusso di pazienti che si sono sentiti male per il caldo?
«Nei pronto soccorso sono preparati. Conosco bene i sacrifici degli operatori di emergenza urgenza e ho iniziato la mia esperienza di ministro cercando di migliorare le loro condizioni di lavoro ed economiche. Però vorrei ricordare a tutti che al pronto soccorso è bene andare quando ci sono sintomi importanti che necessitano di un intervento urgente. Per tutti gli altri sintomi, bisogna evitare di affollare i pronto soccorso, meglio rivolgersi al medico di famiglia che conosce bene i propri pazienti. In questo modo evitiamo l’intasamento di reparti che dovrebbero occuparsi di casi più gravi».

Il problema è che anche i medici di famiglia sono in ferie.
«No, i medici di base si organizzano, assicurando il turnover con dei sostituti temporanei. Certo, lo sappiamo, anche i medici di famiglia hanno difficoltà da affrontare causate da fattori per i quali le cause sono legate al passato. Penso al blocco delle assunzioni e ai tagli alla sanità di 37 miliardi di euro tra il 2010 e il 2019».

Importante proteggere gli anziani.
«Ricordo sempre che l’Italia è la seconda nazione al mondo per aspettativa di vita, la più longeva dopo il Giappone. Avendo una popolazione anziana numerosa, possiamo avere una maggiore incidenza degli effetti di questo caldo eccessivo. Per questo è importante il decalogo».

Nel 2022 in Europa ci furono 61mila vittime per le temperature estreme. Teme che si possa superare quel dato?
«Penso di no. L’anno scorso, ricordiamolo, le temperature alte cominciarono molto prima, già a metà maggio, e proseguirono per un periodo di tempo molto più lungo: ci furono quasi tre mesi di caldo terribile. In questo caso l’allerta arriva a metà luglio. Non supereremo quel triste primato».

Eliminerete l’obbligo di isolamento per i positivi al Covid?
«Sì, ci stiamo lavorando, il provvedimento è previsto nei prossimi giorni, anche perché i dati sono confortanti ormai».

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare di alcuni problemi strutturali della sanità italiana: carenza di medici di base, di specialisti e infermieri, soprattutto nei pronto soccorso, di liste di attesa ancora troppo lunghe.
«Credo che sulla salute non si possa più risparmiare. Stiamo lavorando per avere maggiori fondi. Però vorrei specificare che poi i finanziamenti vanno spesi bene dalle Regioni. Abbiamo bisogno di un intervento strutturale. Stiamo lavorando per avere più studenti nelle facoltà di medicina, per rendere tutte le professioni sanitarie più attrattive sia sulla parte economica sia sull’organizzazione del lavoro».

Sulle liste di attesa lei è stato perentorio nel richiamo alle Regioni a causa dei ritardi nell’uso dei fondi per tagliare i tempi.
«Assolutamente. E vedo che ora qualcosa si sta muovendo».

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