Trovano il posto per l'auto su viale Enrico de Nicola. Lo fanno in primissima mattinata: un parcheggio esclusivo, proprio davanti alle Terme di Diocleziano. I meno fortunati, che magari arrivano più tardi, scelgono le vie vicine. E nonostante i lavori del cantiere su piazza dei Cinquecento, non mollano: sono i tassisti abusivi che continuano a presidiare la piazza della stazione Termini. Qualcuno di loro ora si camuffa persino da umarell: così in Emilia si chiama l'anziano che con le mani dietro la schiena guarda i cantieri. Oggi è entrato nell'italiano corrente e nella Capitale i tassisti abusivi romani (qualcuno con tanto di cappellino e giacchetta da uomo qualunque) fanno finta di guardare i lavori che procedono a passo spedito per rifare il look dell'ingresso della stazione Termini.
LE RECENSIONI
A farne le spese, però, sono i tassisti regolari, quelli che ora hanno un ingresso riservato nel quale vanno a prendere i viaggiatori appena arrivati con il treno e che in ordine entrano composti nell'area a loro riservata. «Taxi?» Domanda un abusivo a una turista straniera appena arrivata.
L'abusivo che si vuol confondere tra gli umarell fa compagnia a un altro gruppetto di persone, suoi colleghi. Tutti volti noti del mondo degli irregolari capitolini: tra loro, un ragazzo alto con cappellino e giubbotto, che si guarda attorno per vedere se la piazza è libera da guardie e vigilanti. Lo conoscono un po' tutti, qui. Un tassista (regolare) sta per caricare due clienti e dice: «Siamo costretti a conviverci ogni giorno, sono ex tassisti o persone che hanno avuto problemi con la legge. Ma cosa possono fargli? Poco o niente, dovrebbero essere controllati tutti i giorni. Non sono mai sufficienti: sono nullatenenti a cui non interessano sanzioni o sequestri. Qui tutti noi sappiamo chi sono, preferiamo far finta di niente».