RIETI - Grosse lastre di pericolosissimo amianto abbandonate in una vasta area e tutto intorno immondizia di vario genere e tanto materiale ferroso. Sono le condizioni di assoluto degrado in cui versa l’area archeologica di Corvaro.
La segnalazione. A segnalare lo stato di degrado e abbandono dell’importantissimo sito archeologico - attraverso i social - è stato Antonio Ciampaglione,un cittadino con un indubbio senso civico. Esempio per chi ama e vuole proteggere il proprio territorio. Francesca Lezzi direttore del Mac (Museo archeologico Corvaro) di Corvaro, informata dei fatti dal capogruppo di minoranza Daniela Giuliani, si è resa subito disponibile nel segnalare alla Sovrintendenza delle Belle Arti quanto sta accadendo, affinché sia almeno ripristinata la recinzione dell’area che è stata divelta.
La pericolosità. Toccherà poi agli uffici competenti occuparsi della verifica e rimozione dell’amianto. Ricordiamo che l’amianto è costituito da fibre che hanno la caratteristica di dividersi fino alla dimensione di alcuni centesimi di micron. Per questo è così pericoloso. Se inalato, infatti, può entrare in profondità nei polmonari, provocando lesioni che possono causare gravi difficoltà respiratorie.
L'accusa. «Non è accettabile che un sito archeologico così importante sia abbandonato al degrado – dichiara il capogruppo dell’opposizione, Daniela Giuliani - e che proprio a ridosso della recinzione siano depositati materiali in apparenza altamente pericolosi e per tale motivo chiediamo un intervento di verifica urgente ad opera delle autorità competenti al fine di scongiurare un grave danno per la salute dei cittadini Il sindaco anche questa volta vuole tacciarci di fare solo chiacchiere inutili? Sono stati presentati progetti per il rilancio del turismo che prevederebbero anche la presenza di mongolfiere e quant’altro. A cosa serviranno queste mongolfiere? Forse, a far osservare meglio dall’alto ai turisti il degrado di questi importanti siti archeologici? Ricordiamo - continua l’avvocato Daniela Giuliani - che il l’area archeologica di Corvaro ha suscitato interesse tra gli studiosi, a livello mondiale. Forse, invece di volare alto meglio tenere i piedi per terra e occuparsi con responsabilità e senso civico di quello che ha portato il nostro territorio alla notorietà».