Robot in miniatura naviga per la prima volta da solo in un cuore

Mercoledì 24 Aprile 2019
Robot in miniatura naviga per la prima volta da solo in un cuore

Sembrerebbe il remake di "Viaggio allucinante", ma quello realizzato nei laboratori del Boston Children's Hospital non è un film di fantascienza, è un esperimento destinato a cambiare la storia della medicina e della chirurgia. Al centro della storia non c'è un sottomarino miniaturizzato capace di navigare nel corpo umano come quello del lungometraggio di Richard Fleischer, ma poco ci manca: si tratta di un piccolo catetere robotico che per la prima volta riesce a muoversi in modo autonomo all'interno di un cuore battente - quello di un maiale - per agevolare la riparazione di una valvola cardiaca difettosa. Una prima assoluta, quella pubblicata sulla rivista Science Robotics, che apre scenari fantascientifici anche grazie al contributo di una ricercatrice italiana, Margherita Mencattelli, esperta di biorobotica alla Scuola Sant'Anna di Pisa e da poco trasferita dal Boston Children's Hospital della Columbia University.

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«L'obiettivo è avere in futuro dei robot che sollevino il chirurgo dalle procedure più ripetitive e di routine, come ad esempio la navigazione nel corpo fino al sito dell'intervento, in modo da consentirgli di dedicarsi alle procedure chirurgiche più critiche e delicate», spiega Mencattelli all'ANSA. Il coordinatore dello studio, Pierre Dupont, immagina già schiere di robot che permetteranno di fare delicati interventi chirurgici anche in parti del mondo dove manca personale altamente qualificato: se collegati in rete, potranno perfino scambiarsi informazioni per affinare gli algoritmi e migliorare le prestazioni. In fondo, il loro funzionamento è simile a quello delle auto a guida autonoma, come dimostra il catetere robotico usato nell'esperimento: a guidarlo è «un algoritmo di navigazione basato sull'apprendimento automatico realizzato e validato in più step, prima al computer, poi sul cuore espiantato di un maiale e infine sul maiale vivo a cuore battente», spiega Mencattelli. Durante l'intervento, il dispositivo è riuscito a risalire in modo autonomo dalla base del cuore fino al ventricolo sinistro per poi raggiungere la valvola cardiaca difettosa e consentire al chirurgo di ripararla.

Il robot ha eseguito il percorso impiegando all'incirca lo stesso tempo necessario al catetere tradizionale guidato dalla mano dell'uomo: si è mosso lungo la parete del cuore seguendo la 'mappà dell'organo caricata nel suo sistema di intelligenza artificiale, continuamente messa a confronto con le informazioni provenienti da un sensore usato per 'tastarè il terreno e dagli algoritmi per l'elaborazione delle immagini raccolte lungo il cammino da una micro telecamera. «In questo modo si può navigare nel cuore senza usare tecniche radiologiche come la fluoroscopia, che comporta l'esposizione a radiazioni ionizzanti», sottolinea Mencattelli.

L'obiettivo dei ricercatori è quello di poter sperimentare il robot anche sull'uomo, «ma i tempi non saranno brevi: il nostro è soltanto uno studio preliminare, per arrivare al paziente ci vorranno ancora anni», conclude la ricercatrice.

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