Meningite, gennaio il mese con più casi. I medici: «Vaccinare i bimbi»

Martedì 29 Gennaio 2019
Meningite, gennaio il mese con più casi. I medici: «Vaccinare i bimbi»

Il numero di casi di meningite in Italia «è abbastanza stabile, mentre gennaio è costantemente il mese con più segnalazioni», dice Massimo Galli, presidente Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali.

E la cronaca di inizio anno continua a registrare casi di meningite. L'ultimo è un ragazzo di 16 anni ricoverato al Policlinico Gemelli, che prima della diagnosi aveva partecipato ad un convegno alla Camera sulla Shoah. Così questa volta la profilassi è scattata non solo a scuola e nella palestra, ma anche fra i parlamentari. 
 
Galli sottolinea: «Stiamo assistendo, in questi giorni, alla ripetizione di un dramma a copione fisso». «Quello che rattrista è che buona parte dei decessi nei bambini avrebbe potuto essere evitata fossero stati debitamente vaccinati». Per quanto riguarda la malattia invasiva meningococcica, i casi segnalati in Italia nel 2015, 2016 e 2017 sono stati rispettivamente 189, 220 e 200. Nel 2018 sono stati 198, con 18 decessi. Il numero di casi all'anno «è quindi abbastanza stabile, mentre gennaio è costantemente il mese con più segnalazioni», continua l'esperto. Il Piano nazionale vaccinazioni prevede la vaccinazione per il meningococco B, il sierogruppo più frequentemente responsabile di malattie invasive (meningiti e sepsi), a partire dal terzo mese di vita e per il meningococco C dal 13° mese.

Le coperture vaccinali «continuano però a essere insufficienti. Solo il 38,5% dei bambini nati nel 2015 risultava vaccinato per il meningococco B al compimento del 24° mese di vita. Le vaccinazioni antimeningococciche sono state in un primo momento incluse, poi tolte dall'elenco delle vaccinazioni obbligatorie attualmente previste per legge in Italia e mantenute come vaccinazioni raccomandate. Evidentemente - afferma Galli - la raccomandazione non basta». Continuando così, avverte lo specialista, «si continueranno a piangere decessi evitabili e si consentirà a sierogruppi di meningococco a più alta patogenicità di continuare a circolare, specie tra i più giovani». «Le posizioni contrarie alle vaccinazioni, o che mascherano il rifiuto con la legittimazione della cosiddetta hesitancy (esitazione) e della valutazione caso per caso (che maschera la ricerca di pretesti per esenzioni non giustificabili), contribuiscono - dice Galli - a creare confusione e a disorientare genitori che possono incorrere in scelte sbagliate, mancando al dovere di proteggere i loro figli, con conseguenze, come si è potuto vedere, in qualche caso drammatiche».

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