I capelli bianchi sono provocati dallo stress. Non è una leggenda, né tantomeno un modo di dire. È stato infatti scoperto che c'è un legame fra il sistema nervoso e le cellule staminali che rigenerano i pigmenti: il risultato getta le basi per comprendere gli effetti più ampi dello stress su organi e tessuti. Pubblicata sulla rivista Nature, la ricerca è stata condotta tra Usa e Brasile sotto la guida di Ya-Chieh Hsu, ricercatore dell'università americana di Harvard. «I capelli che diventano bianchi a causa dello stress sono come un semaforo che sottolinea in maniera comprensibile a tutti come la vita quotidiana influisca pesantemente sulla nostra salute», dice all'ANSA Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell'Università di Pavia.
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Questo è l'ultimo esempio ma, aggiunge, «tantissime ricerche hanno mostrato come l'ambiente influenzi pesantemente il modo in cui si esprime il Dna: noi siamo quello che siamo per i geni che abbiamo ereditato ma anche per come vengono influenzati dalla vita quotidiana, dallo stress lavorativo alle esperienze emotive, con conseguenze sull'aspettativa di vita». I capelli bianchi, osserva Redi, sono un fatto estetico, ma ben più importante è il rischio di sviluppare malattie a causa dello stress.
Stress speeds up hair greying process, science confirms https://t.co/OXkDuLgrnP
— Guardian Science (@guardianscience) 22 gennaio 2020
«Circa quattro settimane dopo l'iniezione della tossina, il pelo degli animali era diventato completamente bianca» spiega Thiago Mattar Cunha, dell'università brasiliana di San Paolo. Per capire se il fenomeno dipendesse dallo stress indotto dal dolore e quindi dall'attivazione delle fibre nervose simpatiche - che si diramano in ogni follicolo pilifero sulla pelle e che controllano la risposta di «lotta o fuga» dell'organismo - i ricercatori hanno progettato un esperimento molto semplice. Dopo aver iniettato la tossina nei topi, li hanno trattati con un farmaco in grado di inibirne la trasmissione alle fibre simpatiche.
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«Abbiamo osservato che il processo di perdita del colore del pelo è stato bloccato dal trattamento», dice Cunha. È stato scoperto che lo stress induce i nervi simpatici a rilasciare grandi quantità di una sostanza chiamata noradrenalina, che viene assorbita dalle cellule staminali che rigenerano il pigmento responsabile del colore dei capelli e che si trovano nel bulbo pilifero, favorendone la rapida riduzione. Gli esperimenti sui topi hanno mostrato che «in pochi giorni, tutte le cellule staminali che rigenerano i pigmenti vengono perse. Una volta sparite - conclude Hsu - non è più possibile rigenerare il pigmento. Il danno è permanente».