Coronavirus fase 2, 200 mila malati di tumore potranno tornare a farsi i controlli

Lunedì 4 Maggio 2020 di Giampiero Valenza
Coronavirus fase 2, 200 mila malati di tumore potranno tornare a farsi i controlli
Da oggi sono almeno 200 mila i pazienti oncologici che possono tornare in ospedale per visite e controlli. Nella' fase 1' di contenimento del Covid-19, infatti, le cure urgenti contro i tumori non si sono mai interrotte, ma le visite di controllo e gli accertamenti diagnostici erano state sospese per evitare occasioni di contagio. A fare questa stima sui numeri dei malati oncologici in Italia è la Fondazione Aiom, che ha anche stilato un decalogo per consentire la regolare ripresa dell’attività di assistenza oncologica nella 'fase 2', senza esporre i pazienti al rischio di contagio. La sua presidente, Stefania Gori, che è anche direttore del dipartimento oncologico Irccs Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar (Verona), precisa come "oggi la situazione sta, anche se lentamente, volgendo alla normalità e per le persone con tumore è indispensabile tornare a seguire le cure in ospedale in totale sicurezza. Deve essere ridotto al minimo il rischio di contagio e devono quindi essere mantenute le stesse procedure e regole previste nella fase 1".

Tra le regole previste da Fondazione Aiom i percorsi differenziati, i tamponi naso-faringei per tutti i pazienti oncologici, il divieto di familiari o accompagnatori nelle sale d'attesa, se non per motivi strettamente necessari all'assistenza.  

Presidente Gori, nella fase 2 più persone potranno circolare: aumenta il rischio per un paziente oncologico?

"Se tutti i cittadini continueranno a seguire le regole comportamentali suggerite (mascherine, lavaggio delle mani, guanti, distanza di almeno un metro da altre persone, ecc) non dovrebbe  aumentare il rischio di contagio per i pazienti oncologici durante la Fase 2. E' importante che i pazienti oncologici siano molto attenti a queste regole e non modifichino i comportamenti che hanno tenuto nella Fase 1. Essere entrati nella Fase 2 non deve ridurre il livello di guardia". 

Nel caso di un paziente oncologico risultato positivo a Covid-19 l’eventuale ritardo nella ripresa delle cure può pregiudicare l’intero ciclo di terapia?

"Un paziente oncologico positivo al tampone naso-orofaringeo per SARS-Cov-2 ( nuovo Coronavirus) oppure un paziente oncologico con malattia COVID-19 non può continuare il trattamento antitumorale. E' consigliabile attendere la negativizzazione del tampone nel primo caso e la risoluzione della malattia nel secondo. Si deve infatti curare la malattia virale che è comparsa, per evitare al paziente problematiche e complicanze, anche gravi, che potrebbero verificarsi. E' questa la cosa più importante da fare se dovesse verificarsi una tale evenienza. Il trattamento antitumorale verrà ripreso successivamente"

La fase 2 apre alle visite ai congiunti. E’ bene che in questo periodo ci sia anche questa apertura per i pazienti oncologici?

"La solitudine e la mancanza di momenti di incontro con i propri cari sono stati tristi aspetti che  i pazienti hanno dovuto affrontare in questi mesi, con immancabili ripercussioni sulla loro affettività. E anche sul loro poter seguire in maniera determinata e serena le cure oncologiche. Poter visitare i congiunti è quindi sicuramente  importante per i pazienti: lo è da un punto di vista psicologico, affettivo e anche terapeutico".

 
Il decalogo della Fondazione Aiom

1 - Percorsi differenziati per i pazienti oncologici rispetto ai pazienti affetti da Covid-19 negli ospedali in cui sono presenti sia reparti Covid che reparti/strutture oncologiche: questo significa anche sale operatorie e sale di diagnostica separate per pazienti positivi al test Sars-Cov-2

2 - Personale sanitario dedicato ai pazienti con cancro, evitando che medici e infermieri utilizzati nei reparti Covid siano al contempo utilizzati anche nei reparti oncologici. 

3 - Sorveglianza del personale sanitario. Effettuazione periodica, negli asintomatici, del tampone naso-faringeo per test Sars-CoV-2. 

4 - Effettuazione del triage agli operatori sanitari prima dell’inizio di ogni turno lavorativo. 

5 - Disponibilità dei Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi) necessari a tutto il personale sanitario e non sanitario. 

6 - Effettuazione del tampone naso-faringeo a tutti i pazienti oncologici prima del ricovero nelle degenze oncologiche per far sì che vengano ricoverati in questi Reparti solo i pazienti Sars-Cov-2-negativi. 

7 - In assenza di particolari necessità, vietare le visite ai pazienti ricoverati nelle degenze oncologiche. 

8 - Effettuare il triage a ogni paziente oncologico ambulatoriale: solo i pazienti asintomatici e senza conviventi Sars-Cov-2-positivi sono ammessi in Day Hospital/Ambulatorio.

9 - Vietare la presenza di familiari o accompagnatori nelle sale di attesa dei Day Hospital/ambulatori oncologici, se non strettamente necessario per motivi assistenziali.

10 - Attivazione di sostegno psicologico attraverso modalità telefoniche o telematiche. 
Ultimo aggiornamento: 17:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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