L'Agcom boccia un confronto tv fra Enrico Letta e Giorgia Meloni. Dalla riunione dell'autorità garante per le comunicazioni arriva la conferma. Un dibattito a due tra il segretario del Pd e la presidente di Fdi, come quello prefigurato da Porta a Porta, trasmissione di Rai1 diretta da Bruno Vespa, violerebbe la par condicio, fanno sapere dall'authority. E farebbe dunque scattare le relative sanzioni.
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Meloni-Letta, bocciato il confronto tv
Un dibattito a due tra il segretario del Pd e la presidente di Fdi «risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione», fa sapere l'authority in una nota, perché potrebbe determinare «un indebito vantaggio elettorale» per i contendenti.
Sfuma così lo scontro diretto tra i timonieri delle due coalizioni più grandi. «Bene AGCOM! Abbiamo avuto ragione a sollevare la questione. Adesso si organizzi un confronto vero e serio, come si fa in tutti i paesi civili», twitta Carlo Calenda. Per il Pd però la partita non è ancora chiusa. «Appare dunque possibile avere confronti tra due leader, cosi' come tra piu' leader, a condizione che tale format non si esaurisca in un unico confronto, ove sia prevista, dall'autonomia editoriale dell'emittente, un forma con partecipazione di due soli soggetti e una connessa unica comunicazione», spiega Antonio Nicita, candidato al Senato per il Partito democratico e già commissario Agcom.
Un duello cercato e voluto da Letta e Meloni e osteggiato da buona parte degli altri partiti. A cominciare dal Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. «Vogliono continuare questa stucchevole telenovela Sandra e Raimondo – ha tuonato nei giorni scorsi il leader di Azione – Accettare diktat da due dei quattro leader delle coalizioni è una violazione della parità di trattamento che i media offrono in ogni paese democratico». Mentre l'ex premier di Rignano sull'Arno aveva proposto un confronto a quattro tra Meloni, Conte, Letta e Calenda, «gli italiani hanno dovere di sapere chi è più credibile».
Le indicazioni
Al posto dello scontro a due, sentenzia la delibera Agcom, dovrà esserci un dibattito tra tutti i leader delle principali liste. Quali? A fissare il criterio c'è la legge sulla Par Condicio (28/2000) che parla delle «coalizioni e tra le liste in competizione che abbiano presentato candidature in collegi o circoscrizioni che interessino almeno un quarto degli elettori chiamati alla consultazione, fatta salva l'eventuale presenza di soggetti politici rappresentativi di minoranze linguistiche riconosciute, tenendo conto del sistema elettorale da applicare e dell'ambito territoriale di riferimento».
La decisione
Lunedì scorso l'Agcom – annunciando la riunione di questo pomeriggio – aveva già fatto intendere la linea su una sfida a due tra Meloni e Letta in tv nel salotto di Vespa. Ricordando l'obbligo per «le emittenti radiotelevisive pubbliche e private» di assicurare a «tutti i soggetti politici, con imparzialità ed equità, la parità di trattamento nell'accesso all'informazione e alla comunicazione politica». Alla proposta di Vespa – disposto a intervistare singolarmente i leader politici con mezz'ora di tempo ciascuno – si era aggiunta nei giorni scorsi quella del direttore del Tg La7 Enrico Mentana con un invito collettivo a tutti i leader per un dibattito in simultanea.