MESTRE - Se finora si è parlato di Pm10 (le polveri sottili da cui dipendono le limitazioni al traffico), le polveri sottilissime, secondo i dati del Pm2.5, sono ancora più pericolose per i nostri polmoni e per l'intero organismo, in quanto capaci di penetrare fino nel flusso sanguigno causando l'irritazione delle vie aeree e l'aggravamento di malattie cardiache e polmonari. E i dati sono perfino peggiori delle "sorelle maggiori" delle polveri visto che, nell'ultimo mese e tenendo come punto di riferimento il parco della Bissuola dove si trova la centralina dell'Arpav che rileva il Pm10, si scopre che il limite indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità pari a 15 microgrammi per metro cubo d'aria, è stato superato per 28 giorni su 30, raddoppiando quasi stabilmente la soglia consentita ma arrivando anche a triplicarla nel corso di quest'ultima settimana.
LE APPLICAZIONI
Questo rilevamento del Pm2.5 è reso possibile grazie ad una App tra le tante disponibili in rete, in grado di fornire informazioni affidabili sulla qualità dell'aria a livello di strada e in tempo reale (in questo caso breezometer.com ma ce ne sono anche altre), capaci di calcolare in base a particolari algoritmi il livello dello smog più pericoloso inserendo la posizione che interessa.
Il particolato 2,5 si riferisce a minuscole particelle nell'aria di 2,5 micron o più piccole, con effetti che si manifestano anche con esposizioni a breve termine e che causano reazioni infiammatorie polmonari, sintomi respiratori, effetti sul sistema cardiovascolare ed aumento dei ricoveri ospedalieri, mentre l'esposizione a lungo termine (e a Mestre stiamo parlando di 28 giorni solo nell'ultimo mese) è deleteria per la funzione polmonare nei bambini e negli adulti, aumenta i tassi di bronchite cronica, la mortalità per cancro al polmone e per motivi cardiopolmonari. «Gli strumenti ufficiali di misura sono quelli delle agenzie ambientali - spiegano dall'Arpav - ma queste App sono comunque utili a livello conoscitivo.
LE CENTRALINE
Ci sono, comunque, le linee guida dell'Oms e, anche, le centraline ufficiali dell'Arpav che, nella nostra zona, rilevano le polveri ultrasottili a Malcontenta e a Punta Fusina. E in quest'ultima stazione, guardando solo ai dati dal 20 dicembre in poi, non si è mai scesi sotto i 33 microgrammi (il giorno di Natale) per poi risalire fino agli 83 microgrammi il 28 dicembre. Andamento confermato anche nella centralina di Malcontenta (qui anche con alcuni microgrammi in più), a conferma che il dato calcolato da Breezometer sul centro di Mestre, se non perfetto, è sicuramente attendibile. E tornando al Pm10 (dati Arpav alla stazione del parco della Bissuola) solo alle 16 di ieri si è scesi a 50 microgrammi che è la soglia massima consentita, dopo aver toccato il picco di 125 microgrammi alle 22 di giovedì 28 dicembre. Insomma, la situazione è preoccupante e, per i primi giorni del 2024 è attesa la prima relazione dell'Arpav sull'andamento dell'inquinamento nel corso dell'anno che sta per finire. E se c'è stato qualche sforamento in meno del Pm10 rispetto agli anni precedenti, si sa già che gli esperti spiegheranno che questo miglioramento è dovuto solo alle condizioni climatiche, con le piogge dell'autunno scorso che hanno ripulito un po' l'aria in un periodo dove lo smog, storicamente, ristagna sulla Pianura Padana. Chi era abituato a premere sull'acceleratore ha continuato a farlo, insomma.