L'avviso all'utenza è stato diramato in questi giorni dalle aziende sanitarie e ospedaliere del Nordest: «Fino al 31 dicembre 2023 si raccomanda di non pagare anticipatamente il ticket delle prestazioni con data dell'appuntamento successiva al 1° gennaio 2024, in quanto l'importo potrebbe subire variazioni». Con l'inizio del prossimo anno, infatti, entrerà in vigore il decreto Tariffe che aggiorna i prezzi dell'assistenza specialistica ambulatoriale nelle strutture pubbliche (e in quelle private convenzionate che forniscono i servizio per la "mutua"), uniformandoli a livello nazionale. Il costo a carico del paziente potrà dunque variare, anche in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, rispetto a quello applicato finora.
LA QUOTA
In sostanza funziona così. In assenza di esenzione per reddito oppure per patologia, quando ottiene una visita, un esame o un trattamento il cittadino versa il ticket, cioè una contribuzione che dal Nord al Sud dell'Italia può arrivare al massimo a 36,15 euro.
I LEA
Proprio i Lea, tuttavia, nel 2017 sono stati ridefiniti. L'obiettivo era non solo di rendere uniformi le cure nell'intero territorio nazionale, ma anche di fare ordine tra gli esami, le visite e i trattamenti offerti, eliminando le prestazioni diagnostiche e terapeutiche diventate obsolete e introdurre quelle nuove. Ad esempio sono state inserite in tutta Italia le procedure di Pma per le coppie sterili e le indagini genetiche per determinate malattie ereditarie, finora accessibili non dappertutto e comunque con rilevanti differenze tariffarie. Ma dopo sei anni da questo riordino, mancava ancora il tariffario nazionale aggiornato. Ebbene dopo una lunga trattativa, dovuta alla necessità di reperire le risorse per coprire i costi, il nuovo nomenclatore è stato concordato dalla Conferenza Stato-Regioni ed è quello che appunto entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024 (dopodiché dal 1° aprile scatterà in maniera analoga pure quello riguardante le protesi e gli ausili).
LE CIFRE
Si tratta di un lungo elenco di prestazioni (non più 1.702, bensì 2.108), ciascuna contraddistinta da un codice, con il relativo costo effettivo, ora uguale in tutta Italia. Le cifre sono state fissate da una commissione nazionale, anche consultando le Società scientifiche e le Regioni cosiddette "benchmark", cioè ritenute un riferimento di efficienza, tra cui il Veneto. Ad esempio per le analisi di laboratorio sono state considerate le esperienze dell'Ulss 2 Marca Trevigiana e dell'Azienda ospedaliera di Padova, «che conseguono importanti economie di scala connesse agli elevati volumi di prestazioni», come specifica la relazione illustrativa del decreto Tariffe. Fra poco più di due mesi, i pazienti si accorgeranno delle differenze alla cassa, in quanto fino al tetto di 36,15 euro potranno pagare di più o di meno di prima. Tendenzialmente i cittadini del Friuli Venezia Giulia molto spesso risparmieranno, mentre quelli del Veneto dovranno sborsare qualcosa di più. Per un confronto su una selezione di visite ed esami, ecco la tabella.