Rsa degli orrori, pene inferiori alle richieste. La rabbia dei famigliari: «Non è giustizia, questa sentenza ci tormenterà tutta la vita»

Martedì 30 Gennaio 2024 di Michele Fullin
Casa di riposo degli orrori, pene inferiori alle richieste. La rabbia dei famigliari: «Non è giustizia, questa sentenza ci tormenterà tutta la vita»

MESTRE - In un battito di ciglia quella che sembrava la speranza di una severa condanna, nei volti dei parenti si è tramutata in delusione e rabbia. La lettura del dispositivo di sentenza in aula bunker di Mestre ha gelato i parenti delle vittime, i quali si aspettavano una condanna ben più pesante in termini di pene e risarcimenti. Le loro aspettative erano alte umanamente, per quello che sono stati costretti a subire, ma anche per quello che avevano avuto modo di sentire nel corso del processo.
«Questa non è giustizia - dicono i pochi che hanno voglia di commentare - e la legge non è vero che è uguale per tutti. La pena non è tanto per gli imputati, quanto per le loro vittime e per noi figli e questa non si cancellerà e ci tormenterà per tutta la vita».
Chi non ha proprio voluto commentare, andandosene subito, sono stati i parenti dell'anziana ospite che morì il 24 febbraio 2023.

Per i periti nominati dal giudice, il nesso causale tra le angherie subite, le lesioni riscontrate e il decesso per insufficienza respiratoria c'era. Non è stato però ritenuto una prova sufficiente. «Difficile commentare adesso - afferma Loris Mazzetto, genero di una donna oggetto delle violenze e delle privazioni - da quello che capiamo la decisione si è basata sulla ricostruzione di un breve periodo. La difese si sono "rifugiate" sullo stress degli imputati e sull'isolamento dovuto al Covid e alla fine il processo ha preso questa piega».

DA QUANTO TEMPO

«A una domanda, però, noi familiari non avremo mai risposta - gli fa eco la moglie Franca Biondo - da quanto tempo andavano avanti queste cose? Mia mamma ha subito tutti i maltrattamenti possibili. Le ha subite tutte. Adesso anche lei non c'è più, ma noi continuiamo a soffrire per questa tremenda storia».
«Ma non finisce qui - aggiunge il parente di un'altra vittima - ora ci sarà tutta la partita civilistica. Loro (gli imputati) sono stati gli esecutori di queste cose indescrivibili. Ma la struttura non è esente da responsabilità, perché è da anni che noi parenti facevamo segnalazioni su cose che non andavano. Non a questi livelli, ma per molti disservizi».
Difficile capire da quanto tempo andasse avanti questa vicenda, ma per i familiari si parla di anni.
«Certo, non queste cose oggetto del processo - prosegue il figlio di una delle vittime del processo - ma avevamo visto ad esempio con l'alimentazione che c'erano molti problemi. Io per dar da mangiare a mia mamma ci mettevo tre quarti d'ora. Loro in venti minuti lo facevano con tre ospiti della struttura. Non mangiavano, spesso avevano lividi, c'erano problemi di igiene con pannoloni non cambiati anche per 12 ore. E quando andavamo a lamentarci dai vertici della casa di riposo ci sentivano rispondere "Non è mica un albergo a cinque stelle. Se non vi va bene, quella è la porta". E anche l'amministrazione comunale passata, non l'attuale, viveva con fastidio questa vicenda. «Anche altri dovranno pagare, non solo questi - conclude - La struttura sapeva quello che succedeva. Sapevano tutto quanto».

Ultimo aggiornamento: 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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