Violenta rapina a Mestre, aggredito sotto casa e soffocato per rubargli l'orologio da 98mila euro

Giovedì 7 Marzo 2024 di Davide Tamiello
Mestre, aggredito sotto casa e soffocato per rubargli l'orologio da 98mila euro

MESTRE - È stato preso alle spalle, soffocato fino a svenire e poi derubato di un orologio da quasi 100mila euro. Una rapina con una tecnica così violenta, messa in atto peraltro in pieno giorno, è una novità assoluta, quantomeno nel Veneziano. Succede a Mestre, in via Aleardi, vicino a Corso del Popolo, una delle strade su cui prefettura e questura, nelle ultime settimane, hanno deciso di concentrare l’attenzione dei pattuglioni interforze “Alto impatto” ampliando quindi i confini di via Piave e Marghera.

Aggredito e derubato a Mestre

Venerdì mattina l’uomo, un 75enne, era uscito per delle commissioni in banca e per fare la spesa. Una volta a casa ha aperto il cancello e si è diretto verso il portone d’ingresso del condominio. È lì che il rapinatore (o i rapinatori) è entrato in azione.

Piombato alle spalle dell’anziano, gli ha avvolto la gola con l’avambraccio impedendogli di muoversi. L’aggressore ha stretto la presa fino al punto di far perdere i sensi alla sua vittima: prima gli ha sfilato quel grosso orologio, un Audemars Piguet Royal Oak (il valore di mercato attuale è di 98mila euro), poi un bracciale d’oro tempestato di pietre preziose e infine cellulare, occhiali da sole e occhiali da vista. 


Presi anche gli estratti conto


Non contento, il bandito ha preso anche gli estratti conto che l’uomo aveva appena ritirato in banca: forse pensando che ci potessero essere dei dati utili a un’eventuale operazione di phishing, la tecnica di pirateria informatica con cui gli hacker/truffatori riescono a svuotare i conti home banking.

«Aveva ancora i segni della strozzatura sul collo»

Ad attendere l’uomo a casa c’era la moglie che, non vedendolo arrivare, ha iniziato a preoccuparsi. Il 75enne, un po’ alla volta, si è ripreso da solo e un po’ frastornato è rientrato. «È rimasto tramortito a lungo - spiega la donna - quando è entrato in casa aveva ancora i segni sul collo della strozzatura. L’abbiamo subito accompagnato in pronto soccorso e abbiamo chiamato la polizia». L’uomo ha rischiato grosso: il pensionato è cardiopatico e quel tipo di aggressione poteva risultargli fatale. Il 75enne, poi, ha sporto denuncia in commissariato ma la sua deposizione non ha potuto aggiungere elementi in più per gli investigatori: l’uomo, di fatto, non è riuscito a vedere chi l’ha aggredito. La speranza è che qualche telecamera di qualche sistema di videosorveglianza della zona possa aver ripreso qualche momento della fuga o dell’arrivo del rapinatore. «Non è la prima volta che subiamo dei furti, i ladri ci sono entrati in casa già due volte - prosegue la moglie - altre due volte ci hanno svuotato il garage. Ma qui abbiamo raggiunto un livello ben diverso di criminalità e di violenza. Qui qualcuno in pieno giorno ha rapinato un anziano sotto a casa sua, rischiando anche di ucciderlo. Una cosa del genere è gravissima, non si può accettare. Questo è un quartiere diventato pericoloso, non si può far finta di nulla». 

Le nuove zone del degrado


E pensare che via Aleardi, fino a poco tempo fa, era una delle zone nobili di Mestre. Negli ultimi anni, però, come in un sistema di vasi comunicanti ha assorbito problemi e disagi della parallela più famosa, via Piave. Spaccio, in particolare, ma anche furti e aggressioni. L’ultima in una pasticceria di corso del Popolo, una settimana fa: il titolare è stato accoltellato al viso da un cliente che si ostinava a non voler pagare il conto. Gli orologi di valore sono da sempre uno degli obiettivi principali per scippi e rapine: probabilmente non esiste un oggetto di un valore simile che una persona possa portare con sé. Ieri mattina, infatti, a Carpenedo un uomo è stato derubato del suo Rolex (valore circa seimila euro) da una donna. Il classico furto con destrezza in questo caso: quel tipo di orologio si apre con un congegno a scatto, se il ladro ha mani esperte e sa dove e come sfiorarlo per aprire il meccanismo il gioco è fatto. Altro fenomeno in voga le rapine per i cellulari: dall’inizio dell’anno, soprattutto in zona stazione, ce sono state diverse, almeno cinque in un periodo ravvicinato. L’ultima risale a qualche giorno fa, in via Piave: un 53enne è stato aggredito, picchiato e rapinato appunto dello smartphone mentre stava tornando a casa dal lavoro. L’uomo ha raccontato alla polizia intervenuta che l’aggressore sarebbe stato un giovane dalla carnagione olivastra, forse di origini nordafricane. 
 

Ultimo aggiornamento: 17:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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