Mestre. Rivoluzione Vedova: l'arte sbarca all'M9

Venerdì 5 Maggio 2023 di Melody Fusaro
Mestre. Rivoluzione Vedova: l'arte sbarca all'M9

MESTRE - Cinque mesi di lavoro intenso per realizzare gli allestimenti e creare i contenuti storici: un percorso in tempi da record ha portato dell'inaugurazione di "Rivoluzione Vedova", la mostra che l'M9, il Museo del Novecento di Mestre, considera la sua scommessa. «La più importante mostra di arte contemporanea di quest'anno sarà qui e ne siamo orgogliosi».

Così Luca Molinari, direttore scientifico del museo mestrino, ha aperto la presentazione dell'esposizione (aperta al pubblico da domani 5 maggio al 26 novembre), ideata e progettata dalla Fondazione Vedova e coprodotta da M9. Al terzo piano da domani si potrà visitare quello che Molinari descrive come «il miglior allestimento mai ospitato finora dal museo»: 130 opere dell'artista, pittore e incisore, veneziano tra le quali 3 enormi installazioni, oltre ai pannelli con i riferimenti storici, i laboratori per bambini e adulti e la sala immersiva curata da Vitruvio-Bologna sullo spirito dell'identità digitale di M9.

LA VISITA

Ma il percorso inizia già al secondo piano, con materiali audiovisivi, per un approfondimento studiato per comprendere il lavoro di Vedova e il contesto storico da cui nasce. La mostra racconta il punto di vista di questo artista e intellettuale (1919-2006) e permette al visitatore di ripercorrere i capitoli caldi della storia più recente, dalle macerie della Seconda guerra mondiale, con gli orrori del nazismo, agli avvenimenti della politica internazionale degli anni Sessanta e Settanta, la guerra in Vietnam, la Spagna di Franco, il conflitto nel Balcani e l'incendio della biblioteca di Sarajevo, fino quindi alle soglie del Duemila. «Un'operazione complessa soprattutto per i tempi in cui l'abbiamo realizzata. Una rivoluzione per il museo» ha ribadito il presidente della Fondazione M9, Michele Bugliesi: «Gli eccezionali allestimenti rendono l'idea dell'importanza che questa operazione rappresenta per la città. Un'iniziativa con la quale presentiamo il museo sotto una luce diversa, parlando del secolo scorso anche attraverso il linguaggio dell'arte e l'opera di un artista che ha saputo raccontare il Novecento in modo straordinario. Per la prima volta i mestrini per la strada non ci dicono che stiamo sbagliando» conclude ironico Bugliesi, confermando le aspettative su un progetto che nasce anche in un'alleanza tra due realtà, il museo e la fondazione Emilio e Annabianca Vedova, che hanno deciso di sostenersi a vicenda.

LA RIFLESSIONE

Alfredo Bianchini, il presidente della Fondazione Vedova, spiega di avere scelto per l'M9 le migliori tra le opere di proprietà della fondazione: «L'arte di Vedova è rivolta a tutti: il suo è un pubblico indeterminato perché il messaggio che lancia è universale. Non rappresenta qualcuno ma è un urlo di denuncia dei mali e delle ingiustizie umane». La mostra ripercorre questo messaggio in un progetto che vuole testimoniare il legame tra Mestre e Venezia: «Un unico destino affianca la città lagunare, le isole e la terraferma - ha aggiunto Bianchini -: confermando questa visione unitaria, anche nelle strategie culturali, usciamo dai consueti spazi al Magazzino del sale, per fare parte di questa nuova proposta artistica». A settembre, negli spazi della fondazione alle Zattere, sarà inaugurata un'altra mostra inedita, dedicata in questo caso alla grafica di Vedova. A Mestre però le aspettative sono altissime, per un progetto che inaugura una stagione nella quale M9 decide di esplorare il mondo dell'arte. La curatela è stata affidata a Gabriella Belli, che insieme a Fabrizio Gazzarri dà la voce alle audioguide che da domani accompagneranno i visitatori della mostra tramite qrcode. «È stata una corsa ma l'abbiamo fatta con grande giudizio - spiega Belli -. Con gli staff eccezionali di M9 e Fondazione Vedova abbiamo lavorato cercando di immaginare una mostra che dovesse essere molto coerente con il luogo che la ospita. Abbiamo voluto mettere l'arte di questo grande pittore al centro del senso e il significato di M9. Non tutti gli artisti sarebbero coerenti con questo spazio: un museo utile, che rispecchia il nostro tempo».

IL MESSAGGIO

Per questo si è rivolta allo studio di Milano "Alvisi Kirimoto" per creare allestimenti che definiscano un percorso con il quale esplorare, attraverso l'arte di Vedova, anche la storia sociale, culturale, politica ed economica del Novecento. Massimo Alvisi dello studio Alvisi Kirimoto ha raccontato lo spirito con il quale, insieme a Junko Kirimoto e Silvia Rinalduzzi ha allestito gli spazi del terzo piano del museo rendendo protagoniste le 3 grandi installazioni: i giganteschi "Absurdes Berliner Tagebuch 64", centodue dipinti in un'unica grande opera, "Tondo e dischi", lavori realizzati negli anni Ottanta, e "In continuum, compenetrazioni/traslati 87-88". Il risultato da domani sarà visibile a tutti. Il costo del biglietto è di 10 euro (15 se si vuole visitare anche la mostra permanente), 8 per il ridotto (12 con museo permanente). L'esposizione si avvale del patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Venezia ed è sostenuta da Valore Cultura, il programma pluriennale di Generali e dal Gruppo Save. Hanno contribuito Venezia Unica, AVA - Associazione Veneziana Albergatori e, in qualità di official partner, Camera di Commercio di Venezia Rovigo e Trenitalia.

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