Pochi lavori per i giovani: Venezia, una città di camerieri e attori

Domenica 12 Novembre 2023 di A.Spe.
Venezia, impoverimento delle attività per i giovani: una città di camerieri e attori

VENEZIA - Da una parte lo spopolamento e l'invecchiamento, dall'altra quello che dalla Fondazione Pellicani viene chiamato l'impoverimento progressivo del lavoro e delle professioni per i giovani, settore in cui a farla da padrone è il turismo.

I due temi sono, peraltro, strettamente correlati. "Il rilevante calo demografico della fascia più giovane della popolazione può essere anche letta come la "fuga" della fascia più produttiva rispetto a una realtà economica che non offre molte opportunità viene spiegato dai promotori Analizzando i dati di Veneto Lavoro, si conferma a Venezia la preponderanza quasi assoluta del settore turistico con la conseguente "esplosione" dei lavori non qualificati. Solo nel 2022 registriamo la domanda di 24mila camerieri di ristorante, con un +187% rispetto al 2008; di 9.700 facchini e di 5.420 commessi delle vendite al minuto". A guidare il primato delle assunzioni sono le agenzie interinali, 23.825, seguite dagli alberghi, 20.900, e dalla ristorazione con somministrazione, 13.300. Insomma, tutto il peso del turismo lo si vede anche in questo. "Analizzando invece i dati delle professioni intellettuali più richieste continuano dalla Fondazione Pellicani si può notare come i numeri siano comunque importanti, seppur di gran lunga inferiori. Fra le figure più ricercate ci sono gli attori, con 2.390 assunzioni, seguiti da altre professioni nel mondo della cultura e dello spettacolo come professori, educatori, strumentisti, cantanti. Nel complesso tutto il comparto delle professioni intellettuali vede un aumento delle assunzioni nei mesi di settembre e ottobre, con l'inizio dell'anno scolastico, e poi un calo drastico nei mesi successivi".

VENEZIA-MILANO

Se, per ipotesi, si confrontasse Venezia con Milano, la capitale finanziaria del Paese, simbolo delle opportunità di impiego giovanili per antonomasia, le differenze sono sostanziali. I dati di Assolombarda dicono che le occupazioni più richieste sono quelle degli specialisti principalmente in ambito IT e comunicazione, dei tecnici, dei dirigenti e manager, degli impiegati esecutivi e, solo a seguire, quelle degli addetti al commercio e del personale non qualificato. E la ricaduta sulla demografia testimonia questa attrattività della città. A Milano, infatti, se la fascia d'età 15-29 anni rappresenta il 14,7% della popolazione, dato leggermente più alto di Venezia, ma in linea con la terraferma, la popolazione in età produttiva compresa tra i 30 e i 49 anni è invece ben più numerosa: il 28,4% della popolazione milanese è compresa in questa fascia d'età contro il 22,4% di quella veneziana. "Attraverso Ri-Pensare Venezia la Fondazione intende offrire un contributo a immaginare la città dei prossimi decenni commenta il segretario Nicola Pellicani . In questo primo approfondimento abbiamo voluto porre l'attenzione sulla trasformazione di un territorio che ospita sempre meno giovani e che di conseguenza perde sempre più appeal. I servizi, l'offerta commerciale, le infrastrutture, il tessuto economico: tutto risente dello spopolamento, soprattutto in centro storico, dell'invecchiamento degli abitanti, del decremento inesorabile del numero di residenti più giovani, in particolare degli under 30".

LA DEMOGRAFIA

«Nei prossimi anni dovremo sempre di più fare i conti con la demografia osserva Maurizio Busacca, docente di Ca' Foscari e coordinatore scientifico del progetto . Ma nel frattempo le città possono mitigare il problema con politiche innovative in grado di attrarre persone dal resto del paese e dall'estero e da questo punto di vista l'unicità della città può essere una risorsa».

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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