Cavarzere. Accoltella la moglie malata: 90enne condannato. La difesa: «La donna era consenziente e voleva porre fine alle sue sofferenze»

Per l'anziano tre anni e quattro mesi di reclusione

Giovedì 25 Aprile 2024 di Gianluca Amadori
Cavarzere. Accoltella la moglie malata: 90enne condannato. La difesa: «La donna era consenziente e voleva porre fine alle sue sofferenze»

CAVARZERE (VENEZIA) - Ha raccontato di aver colpito la moglie, malata di demenza senile, con l'obiettivo di mettere fine alle sue sofferenze e con l'intenzione di uccidersi a sua volta.

Di fronte alla giudice per l'udienza penale di Venezia, Benedetta Vitolo, è comparso ieri un anziano di 90 anni, residente a Cavarzere, accusato di tentato omicidio in relazione ad un episodio che risale al 17 maggio del 2021, quando deduce una coltellata alla coniuge, di un anno più giovane di lui, ferendola al fianco sinistro. Secondo la procura di Venezia vi era da parte sua la volontà di uccidere e le modalità di azione erano compatibili con la finalità di omicidio: per queste ragioni il pubblico ministero Daniela Moroni ha sollecitato la condanna dell'uomo.
Nel corso del processo, celebrato con rito abbreviato, l'avvocatessa dell'imputato, Valentina Calzavara, ha giocato la carta del tentato omicidio del consenziente per poter partire da una pena base più bassa, grazie al riconoscimento della finalità non violenta dell'azione, giustificata al contrario da nobili motivi: aiutare una persona cara a porre fine alle proprie sofferenze. «Era stata la stessa signora a colpirsi per prima e poi a chiedere un aiuto per farla finita», ha spiegato.

LA CONDANNA

Il giudice Vitolo non ha accolto le tesi difensive, emettendo una sentenza di condanna per il reato di tentato omicidio, mantenendo però la pena ai minimi, con il riconoscimento del parziale vizio di mente a carico dell'imputato: tre anni e quattro mesi di reclusione, grazie anche alla riduzione di un terzo assicurato dalla scelta del rito abbreviato.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane: successivamente la difesa proposta potrà ricorrere in appello. Considerata l'età dell'imputato, in ogni caso la pena non sarà scontata in carcere.
Per ottenere un trattamento sanzionatorio il più ridotto possibile, la difesa ha percorso anche la strada della cosiddetta desistenza volontaria per di dimostrare che, in realtà, l'anziano rinunciò all'iniziale proposito di uccidere la moglie.

Circostanza che sarebbe dimostrata dal fatto che fu lui stesso a telefonare alla figlia chiedendole di far loro visita: la donna si recò subito nell'appartamento dei genitori e trovò la madre in una pozza di sangue, riuscendo a chiamare i soccorsi.

Il novantenne ha spiegato di aver progettato di togliersi a sua volta la vita, proposito confermato dalla moglie, ascoltata dopo che si sono riprese dalle ferite riportate. Entrambi gli anziani sono attualmente ospiti in una struttura protetta.

Ultimo aggiornamento: 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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