Quasi 230mila cittadini in regione senza il "loro" medico

Venerdì 29 Marzo 2024 di Camilla De Mori
Un professionista della salute (archivio)
Aumenta in regione il numero delle zone senza un medico titolare: sono ormai oltre 230mila i friulani senza un dottore di famiglia fisso “di ruolo”. Il calcolo, spannometrico, lo fa il sindacato Snami, sulla base delle cifre contenute nel decreto di approvazione dell’avviso per l’assegnazione degli incarichi vacanti per il 2024 dei medici del ruolo unico di assistenza primaria a ciclo di scelta (i dottori di base) e ad attività oraria (le ex guardie mediche), appena pubblicato sul bollettino regionale. 
L’INCREMENTO
La progressione è innegabile. Le cosiddette “zone carenti” (gli ambiti privi di un dottore titolare nelle varie Aziende, che vengono messi a bando) per i dottori di famiglia sono passate dalle 132 dell’analogo avviso comparso sul Bur del 6 settembre 2023 alle 149 della pubblicazione straordinaria del 20 dicembre scorso, fino alle 181 dell’ultimo bando appena emesso. Rispetto allo scorso autunno, 49 incarichi vacanti in più. In particolare, rispetto all’avviso di settembre, sono aumentati i varchi soprattutto nell’area dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, dove i posti scoperti sono passati da 39 a 68 (+74 per cento), ma l’incremento è sensibile anche in Asugi (da 46 a 62), mentre è più contenuto in Asfo (da 47 a 51).
Ai posti senza titolare fra i medici di base, sono poi da aggiungere i 198 incarichi vacanti per le ex guardie mediche, tre in più rispetto all’avviso pubblicato sul Bur del 6 settembre: 55 in Asugi (erano 51 a settembre scorso), ben 84 in AsuFc (lo stesso numero di settembre) e 59 in Asfo (erano 60).
ASSISTENZA
Una precisazione è d’obbligo, a scanso di equivoci, ed è quella che, al netto di questa valanga di incarichi di ruolo scoperti, come spiega anche il presidente di Snami Fvg Stefano Vignando, l’assistenza è comunque garantita, perché «ci sono zone carenti coperte da incarichi provvisori e temporanei e in Asugi e in Asfo ci sono anche le Asap (ambulatori sperimentali di assistenza primaria ndr) a disposizione degli assistiti che non hanno un medico fisso». 
IL SINDACATO
Il dato degli incarichi scoperti resta comunque impressionante, soprattutto alla luce del fatto che all’ultima “chiamata” avevano risposto una ventina di medici su 149 carenze per i dottori di famiglia e uno soltanto sugli allora 196 posti scoperti per le guardie mediche. «Purtroppo - dice Vignando - a settembre scorso siamo stati facili profeti. In prospettiva, da bravi oracoli, avevamo detto che nel 2024 ci sarebbero stati quasi 200mila pazienti senza un medico fisso titolare. E, come da previsione, ci siamo arrivati. Anzi, il numero stimato è anche maggiore e traguarda oltre 230mila persone. Non si tratta di persone senza assistenza, ma di pazienti senza un dottore fisso. Va rilevata anche la progressione con cui aumenta il numero di incarichi vacanti, una progressione che peggiorerà di molto. Qualcuno ha detto che nel 2030 dovrebbe arrivare il momento in cui si vedranno meno uscite e più entrate, ma io ne dubito, perché con il nuovo Acn (l’accordo collettivo nazionale della medicina generale 2018-2021 ndr), che sarà in vigore probabilmente in aprile, e con il successivo la cui trattativa sta per iniziare, ci sarà una fuga da un lato e pochissimi ingressi dall’altro, perché i giovani fuggiranno». Il nuovo Acn che si andrà a contrattare per il 2022-2024, rileva Vignando, «sarà quello che recepirà il decreto ministeriale 77/2022 su Case di Comunità, Uca e Cot, con l’obbligo per i nuovi medici - ma anche i "vecchi" viste le notevoli carenze - di dover prestare un certo numero di ore in tali strutture oltre al proprio studio periferico». Una previsione che, secondo Vignando, starebbe creando non pochi malumori, anche fra i dottori in formazione.
Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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