SAN DORLIGO DELLA VALLE - L'ex rettore dell'Università di Trieste, Maurizio Fermeglia, è morto oggi all'età di 69 anni per un malore mentre stava camminando su un sentiero nella val Rosandra.
Chi è la vittima
Ingegnere chimico, si è laureato all'Università degli Studi di Trieste. Fino al 1983 ha svolto attività di ricerca alla Denmark Technical University (Dth), per poi tornare all'ateneo triestino come professore ordinario nel Dipartimento di Ingegneria e Architettura. Tra il 2006 e il 2012 ha ricoperto la carica di direttore del medesimo istituto e, per due anni, anche di presidente del Consiglio delle strutture scientifiche e di direttore della Scuola di dottorato in nanotecnologie. Dal 2013 al 2019 è stato rettore dell'Università degli studi di Trieste . Gli ambizioni della sua attività di ricerca sono stati nanotecnologie, nanomedicina, progetta-zione di materiali per le scienze della vita.
E' stato autore di numerosi articoli scientifici e membro di associazioni internazionali nel campo dell'ingegneria chimica; consulente scientifico per programmi di sviluppo europeo. Più volte Fermeglia è intervenuto sul futuro delle scoperte scientifiche e di come queste avrebbero cambiato le nostre esistenze e quindi di quindi di quale tipo di formazione dovessero entrare in possesso dei giovani. Secondo lui, i mestieri che non necessitano di fantasia, di creatività sono destinati presto a scomparire perché le macchine rimpiazzeranno gli uomini per svolgere quei lavori meglio e più in fretta; ma per i mestieri che richiedono intelligenza, critica, non sarà così facile per le macchine sostituire gli uomini.
Era inoltre convinto che nel mondo del lavoro dell'immediato futuro, spopoleranno i mestieri legati al mondo del digitale, occorreranno bioingegneri, genetisti, avremo bisogno di esperti nelle nuove fonti di energia, come l''asteroid mining', dunque si annuncia anche l 'ingresso di inedite figure professionali. Dunque, era il suo pensiero, bisogna ribaltare l'attuale modello di studio di discipline organizzate in modo verticale, perché chimici, medici, economisti o filosofi, siano formati anche su materie come energia, ambiente, salute. "I giovani studiano ciò che piace loro e cerchino un mestiere ad alto contenuto intellettuale, che interagisca con l'intelligenza artificiale", aveva detto più volte.