Via libera dal Ministero dello Sviluppo: la Stefanel è in vendita, dipendenti in allarme

Giovedì 18 Giugno 2020 di Mattia Zanardo
Chiusa la sede della Stefanel di Ponte di Piave

PONTE DI PIAVE - Il ministero dello Sviluppo economico dà il via libera al programma di cessione della Stefanel. L'azienda di Ponte di Piave, dunque, è ufficialmente in vendita. La società produttrice di abbigliamento, controllata da due fondi di investimento, è stata dichiarata insolvente nel luglio 2019 e posta in amministrazione straordinaria nel settembre successivo: il commissario, l'avvocato Raffaele Cappiello a gennaio ha presentato un piano di rilancio dell'impresa, che prevedeva tra i suoi cardini l'ingresso di nuovi investitori. Da lì è partita la ricerca di soggetti per costituire una joint venture o, come più probabile, rilevare l'industria in crisi, anche se i tempi si sono dilatati rispetto alle previsioni iniziali, in seguito alla richiesta di integrare il progetto e, soprattutto con il sopravvenire dell'emergenza Covid. 

L'ALLARME
L'ipotesi di vendita ha già suscitato l'allarme tra gli oltre 200 lavoratori e i loro rappresentanti sindacali: il timore è soprattutto che venga messo in atto uno spezzatino, cedendo separatamente le singole attività, a partire dal marchio, probabilmente l'elemento più appetibile dell'intero complesso. I tempi stringono anche perché a luglio scade la tranche di cassa integrazione. 

LA CRISI
L'azienda trevigiana è in difficoltà ormai da parecchi anni e i tentativi di riposizionamento in segmenti di mercato a più alto valore aggiunto avviati a più riprese finora non hanno mai sortito gli effetti sperati. Alla fine di novembre scorso il debito accumulato superava i 94 milioni di euro. Stefanel era finita in crisi già nel 2016 e nel settembre 2017, i due fondi Oxy Capital e Attestor Capital avevano sottoscritto un aumento di capitale da 10 milioni di euro nell'ambito di un accordo di ristrutturazione del debito omologato dal Tribunale di Treviso nell'ottobre 2017. A valle di quell'aumento di capitale, Attestor e Oxy, con la famiglia del patron Giuseppe Stefanel che aveva mantenuto una minoranza.

Anche in quel caso il piano di rilancio era non era andato a buon fine, zavorrato dalle difficoltà generale del settore moda. Negli scorsi mesi, con l'amministrazione straordinaria, un nuovo programma di ristrutturazione e razionalizzazione delle collezioni e della rete commerciale dei negozi. Anche lo storico stabilmento di Ponte di Piave divenuto ormai troppo vasto e dispendioso per le attuali esigenze produttive.

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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