Autovelox boccati in tangenziale a Treviso: il caso finisce sul tavolo di Mattarella e Meloni

Domenica 28 Aprile 2024 di Maria Elena Pattaro
Dopo la bocciatura degli autovelox in tangenziale a Treviso l'associazione "Miglior Tutela" ha presentato un esposto alle più alte cariche dello Stato

TREVISO - Lo aveva annunciato una settimana fa, quando l'autovelox bocciato in tangenziale a Treviso aveva innescato un effetto valanga. E adesso ha mantenuto la promessa. L'associazione nazionale Miglior Tutela ha denunciato le istituzioni per l'utilizzo di rilevatori non omologati e una serie di altre «condotte omissive perpetrate a danno della collettività», lasciando intendere che c'è margine per contestare il danno erariale.

L’ESPOSTO

L'esposto è arrivato sulle scrivanie delle più alte cariche dello Stato: dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla premier Giorgia Meloni, passando per i presidenti di Corte Costituzionale e Cassazione. E ancora: i ministri Carlo Nordio (giustizia), Adolfo Urso (imprese e made in Italy), Matteo Salvini (infrastrutture e trasporti) e i presidenti di Camera e Senato. Oltre a Consiglio di Stato e Corte dei Conti. L'associazione, paladina dei consumatori e delle microimprese, combatte da anni una battaglia legale contro gli autovelox. Migliore Tutela chiede allo Stato di indagare sull'operato di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle ditte fornitrici delle apparecchiature per non aver fatto richiesta al Mise di rilascio della certificazione metrologica. Dito puntato anche contro il ministero dei Trasporti, reo, secondo l'associazione, di aver approvato rilevatori non omologati. Sotto accusa pure i prefetti di tutta Italia per aver autorizzato l'installazione di dispositivi risultati poi fuori norma, i corpi di polizia locale, i Comuni e i magistrati.

LE RICHIESTE

«Chiediamo opportuni approfondimenti e indagini - si legge nella denuncia - per rilevare e reprimere quelle condotte attive o omissive a danno della collettività o del singolo individuo, adottando provvedimenti nei confronti di tutti coloro che verranno ritenuti responsabili». Non solo. L'associazione ribadisce le richieste già formulate a febbraio dell'anno scorso e cadute nel vuoto: spegnere in autotutela gli autovelox non omologati sospendendo le sanzioni agli automobilisti finché le lacune normative non verranno sanate, valutare strumenti alternativi per garantire la sicurezza stradale e aprire un tavolo di confronto con le associazioni di consumatori. «Restiamo a completa disposizione delle autorità per individuare soluzioni concrete per garantire l'effettiva sicurezza stradale» afferma il presidente dell'associazione, l'avvocato Emanuele Dalla Palma.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci