Ancora senza identità l’uomo trovato morto nel casello ferroviario. Sconcerto in paese

"Morte solitaria e inquietante". Secondo le prime osservazioni del medico legale, il decesso risalirebbe ad almeno due settimane fa

Mercoledì 20 Marzo 2024 di Lorenzo Padovan
Ancora senza identità l’uomo trovato morto nel casello ferroviario. Sconcerto in paese

MANIAGO - Una morte avvolta nel mistero, quella di un uomo, dall'età apparente tra i 30 e i 40 anni, il cui cadavere è stato rinvenuto nel pomeriggio di ieri dalla Polizia locale all'interno dell'ex casello ferroviario lungo la ferrovia pedemontana, al confine tra Maniago e Fanna, a breve distanza dal cementificio. Per rispondere alle sollecitazioni dei cittadini, il comandante Luigino Cancian ha disposto un censimento degli edifici abbandonati in cui sono state segnalate, nel recente passato, presenze sospette. Ieri era il turno dell'immobile di proprietà di Rfi: uno stabile fatiscente, ma qualche tempo fa liberato dai rovi che lo imprigionavano per iniziarne il recupero. Deve essere in quell'occasione che un uomo - forse di origine africana - ha deciso di stabilirvisi. Attorno alle 16 di ieri, i due agenti di pattuglia hanno varcato la soglia. Appena dentro la cucina, hanno notato uno scarpone. Quando hanno provato ad aprire la porta, hanno visto che la calzatura apparteneva a un uomo in avanzato stato di decomposizione che giaceva sul pavimento.

Immediata la segnalazione ai carabinieri della locale stazione, intervenuti assieme ai colleghi della Compagnia di Spilimbergo e del Nucleo investigativo di Pordenone.


IL MEDICO LEGALE
Per cercare di delineare i contorni della vicenda, il sostituto procuratore di turno, Monica Carraturo, ha chiesto l'intervento del medico legale Antonello Cirnelli. Il professionista ha svolto un sopralluogo confermando quelle che erano le prime ipotesi degli investigatori, che si sono avvalsi della collaborazione dei periti dei vigili del fuoco: il decesso potrebbe essere intervenuto per le esalazioni da monossido di carbonio, provocate dall'improvvisato sistema di riscaldamento, utilizzato forse anche per cucinare, una sorta di braciere. A insospettire il medico legale è stato tuttavia un trauma alla testa. Un colpo che potrebbe essere compatibile con una caduta accidentale, magari quando l'uomo ha perso i sensi. Il decesso risalirebbe ad almeno due settimane fa. In casa c'erano generi alimentari e le imposte esterne erano state riempite di carta per proteggersi da freddo e intemperie. Proprio l'aver sigillato gli scuri potrebbe essere risultato fatale quando il monossido ha iniziato a prodursi nella cucina.


L'IDENTITÀ
Non c'erano documenti e nemmeno un telefono cellulare, circostanza che rende ancora più difficoltosa l'identificazione dell'uomo. Alcuni elementi raccolti fanno ipotizzare che l'immobile decadente possa essere stato utilizzato anche da altre persone. Un aiuto alle indagini potrebbe venire dal recente fotosegnalamento effettuato dalla Polizia locale di alcuni senzatetto che gravitano in zona. Una di queste persone ha caratteristiche somatiche simili all'uomo trovato privo di vita. L'ex casello ferroviario è stato posto sotto sequestro.


SCONCERTO IN PAESE
Pur essendo amministrativamente per pochi metri in territorio comunale di Maniago, la zona, di aperta campagna, è frequentata quasi solo da fannesi. Proprio i lavori di bonifica del bosco, dell'immobile di Rfi e di sistemazione del ponticello sul vicino torrente, avevano fatto riscoprire l'area a camminatori ed escursionisti. «Nessuno si immaginava una simile tragedia - il commento dei fruitori -: si capiva che qualcuno utilizzava lo stabile, anche perché si vedevano degli indumenti appesi sulla recinzione esterna, ma non immaginavamo che nella nostra comunità ci potesse essere una morte solitaria così inquietante».

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