Fuga dalla scuola pubblica, così si indebolisce la società. Il prof Andrea Maggi: «Non piace lo scrutinio, si ricorre al Tar»

Il professore interviene sulla sfiducia tra i genitori verso la scuola pubblica percepita come un luogo competitivo, quando non addirittura pericoloso

Domenica 27 Agosto 2023 di Andrea Maggi
Fuga dalla scuola pubblica, così si indebolisce la società. Il prof Andrea Maggi: «Non piace lo scrutinio, si ricorre al Tar»

Andrea Maggi, il professore de Il Collegio, docu-reality di Rai 2, nella sua rubrica sul Gazzettino commenta il crollo di fiducia nella scuola pubblica, evidenziato dai ricorsi al Tar e dalla fuga verso la “parentale”. Ecco cosa ne pensa Maggi.

Che la scuola italiana da molti non sia considerata granché è cosa risaputa, così come è chiaro che tanti genitori ritengano inattendibili le valutazioni attribuite ai propri figli, visti i numerosi ricorsi al Tar che spesso ribaltano uno scrutinio non gradito. Che, per giunta, in parecchi abbiano smesso di fidarsi della qualità dell’offerta formativa della scuola pubblica è dimostrato dall’aumento costante degli iscritti alle scuole parentali.

Sempre di più verso la scuola parentale

Il fenomeno dell’homeschooling è un caleidoscopio che ha conosciuto un incremento anche nella nostra regione fin dalla fine dei lockdown del Covid 19. Il bisogno di sapere i propri figli inseriti in gruppi selezionati e in un ambiente salubre, a contatto con la natura, per nulla pressati da orari, verifiche e interrogazioni, e non più “imprigionati” tra quattro mura a subire una didattica nozionistica impartita, a loro avviso, con metodi vessatori ha sedotto quanti hanno iniziato a considerare la scuola pubblica un luogo eccessivamente competitivo, quando non addirittura pericoloso, in cui le interazioni sociali non di rado degenerano in bullismo o cyber bullismo.

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Scuola pubblica e partecipazione politica. Cosa hanno in comune?

Mi è capitato di parlare più volte con genitori che hanno preferito la scuola parentale per i loro figli. Molti di loro hanno fatto una scelta di vita basata sul “ritorno alla natura”: coltivazione del proprio orto per l’autosufficienza agro-alimentare della famiglia; uso di prodotti non inquinanti per la pulizia della casa e bando di media e social media. Integerrimi, e per certi versi encomiabili per questo tentativo di creare un ambiente sano per i figli. D’altro canto, tutti questi genitori con cui ho parlato mi hanno dimostrato una grande diffidenza, quando non addirittura un’aperta ostilità, nei confronti delle istituzioni, accusate principalmente di non voler affrontare i temi più urgenti, primo fra tutti quello della tutela dell’ambiente, fino a che lo scoppio della pandemia del Covid-19 non ha costretto tutti a un biennio di lockdown più o meno intermittenti che tanto hanno segnato i giovani e i meno giovani, molti dei quali ancora fanno i conti con ansie, depressioni e disturbi di altro genere derivati proprio da quei tempi sciagurati. Il rancore nei confronti delle istituzioni si è esteso anche alla scuola, che di fatto è l’istituzione principe con cui si interfacciano i giovani e i loro genitori. Ecco spiegato come la fuga dalla scuola pubblica di tante famiglie faccia da pendant al calo sempre più drastico della partecipazione politica. Come a dire che non ci si può fidare della scuola pubblica dato che è un’emanazione di quello Stato che ti induce a obbedire e che, però, non ascolta le istanze dei suoi cittadini. Con questo ritorno a una sorta di “feudalesimo” dell’istruzione qualcuno tenta una soluzione che di primo acchito può allontanare i problemi, ma che a lungo andare indebolirà la società intera. Nonostante tutte le sue innegabili imperfezioni, la scuola pubblica è l’unica fabbrica di inclusione, di convivenza civile e di pari opportunità in grado di garantire la sopravvivenza della democrazia, perché è il primo laboratorio di partecipazione sociale in cui concretamente agiscono genitori, studenti, dirigenti, A.t.a.

e insegnanti. Se si sfalda la scuola, si sfalda tutto il resto.

Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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