Alberto Stefani: «Dal generale Vannacci parole fraintese, la Lega è da sempre per l'inclusione»

Domenica 28 Aprile 2024 di Angela Pederiva
Alberto Stefani: «Dal generale Vannacci parole fraintese, la Lega è da sempre per l'inclusione»

Fra una votazione e l'altra, nella seduta-fiume sull'autonomia in commissione alla Camera, il deputato Alberto Stefani legge l'intervista del Gazzettino al suo collega Flavio Tosi («Il terzo mandato non ci sarà e Forza Italia può guidare la Regione»). E da segretario della Liga Veneta, il padovano risponde punto su punto al coordinatore degli azzurri veneti. A iniziare dal caso di Roberto Vannacci.

La candidatura del generale suscita malumore, tanto più dopo le ultime dichiarazioni. Teme l'effetto boomerang?
«Alle Europee ci sono le preferenze e ciascuno è libero di votare chi vuole. Le candidature indipendenti sono sempre esistite. Quanto all'intervista, che ho letto velocemente perché impegnato con l'autonomia, penso che chiarirà che si tratti di una pesante storpiatura. La Lega ha istituito il ministero della Disabilità per la prima volta nella storia, ricoperto da due ministri veneti, Lorenzo Fontana prima ed Erika Stefani poi.

Su questi temi la Lega farà solo passi in avanti nel segno dell'inclusione, semmai intensificando gli strumenti e i percorsi di sostegno».

Fi presenta oggi Forza Nord. Farà concorrenza alla Lega?
«Grazie alla Lega, l'autonomia per la prima volta nella storia sta per essere approvata. Non siamo mai stati così vicini all'obiettivo. Un percorso che nasce dalla Lega e, se mi consentite, anche dal Veneto, con un referendum in cui ci abbiamo creduto solo noi e pochi altri. Oggi tutti vorrebbero saltare sul carro, ma i veneti sanno chi ha posto questo argomento al centro dell'agenda politica».

Ha sentore di strappi prima delle Regionali, come dice Tosi, da parte degli assessori?
«Da un anno assistiamo ad una narrazione a senso unico, ma a me piace rispondere con i numeri. In un anno, non c'è stato un solo leghista che sia passato in Forza Italia (il consigliere regionale Fabrizio Boron è stato espulso dalla Lega e poi si è iscritto a Fi, ndr). Bottacin e Caner sono due ottimi assessori leghisti e credo preferiscano stare in maggioranza, più che all'opposizione della giunta Zaia, di cui hanno fatto parte per anni».

Il presidente Luca Zaia è responsabile delle liste d'attesa e della mancata soluzione del problema attraverso i privati?
«Zaia è il presidente più amato d'Italia ed un amministratore straordinario. Quando sento critiche ingiuste, mi dispiace prima da cittadino che da segretario di partito. Le liste d'attesa miglioreranno con una riorganizzazione della programmazione nazionale e, a maggior ragione, con l'autonomia che darà, tra le tante altre funzioni, la possibilità di investire risorse in contratti decentrati e integrativi».

La Lega è disposta a cedere la guida della Regione a Forza Italia? O a Fratelli d'Italia?
«La Lega dimostrerà di essere il partito naturale dei veneti. Il partito sta recuperando consensi ed esprimerà tutta la sua forza: 1.000 amministratori, 144 sindaci, 12.000 tesserati saranno in campo per le prossime sfide, Regionali comprese».

C'è più stato il pranzo "chiarificatore" con Tosi proposto da Luca De Carlo? Non si direbbe.
«Io sono impegnato da 20 giorni in commissione Affari costituzionali, di cui sono componente, giorno e notte. Abbiamo superato oggi (ieri, ndr.) le 100 ore di sedute di commissione e da relatore sono concentrato esclusivamente su questo. Ho promesso ai veneti di portare questo testo in aula lunedì 29 aprile. Così sarà».

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