Selvazzano, caro bollette: dopo 22 anni chiude il ristorante "7 teste"

Martedì 18 Ottobre 2022 di Barbara Turetta
Il ristorante
3

PADOVA - Il ristorante “7 Teste” abbassa le serrande e chiude dopo 22 anni di attività. Domenica sera il cuoco Manuel Baraldo, e la compagna Moira Benvegnù hanno accolto per l’ultima volta i clienti nel locale che da 9 anni gestivano in via Pelosa a Caselle di Selvazzano.

Troppo alte le bollette per l’elettricità che da giugno ad oggi sono giunte in ristorante. Pagamenti da 3.000 euro alla volta che, uniti all’affitto e agli aumenti delle materie prime, hanno obbligato la coppia ad una riflessione in vista anche del prossimo inverno. Con l’avvicinarsi del freddo c’era da pensare anche al riscaldamento del locale e con gli aumenti del gas non sarebbe stato facile arrivare a fine anno. E così, a malincuore, la decisione di chiudere e di guardare avanti. Una scelta non facile, pensata e sofferta.

I gestori

«Vi ringraziamo per questi anni insieme, prima a Padova e poi qui a Caselle di Selvazzano – è il messaggio che Baraldo ha voluto lasciare ai suoi affezionati clienti - Non siete stati solo clienti, ma pian piano siete diventati amici, aiutanti, tifosi e in alcuni casi veri e propri pezzi di famiglia. La famiglia allargata del “7 Teste” quindi, tira giù la serrande, con la gratitudine nel cuore, la consapevolezza di averci provato anche in questi tempi difficili e tanta voglia di nuove avventure». La loro storia nasce nel 2000 nel mondo della ristorazione padovana dando vita alla nota trattoria in via Cesare Battisti, in centro a Padova. Un locale diventato presto un punto di riferimento per l’apprezzato menù e per la cordialità dei suoi gestori. Nel 2013 il trasferimento a Selvazzano dove a pesare sulla decisione furono gli affitti troppo alti in città. Ma Manuel e Moira non si sono persi d’animo, si sono rimboccati le maniche e hanno dato nuovo impulso alla loro attività di ristorazione distinguendosi ancora una volta per la particolare attenzione riservata alle pizze, con un nuovo concetto. La passione di Baraldo per i lievitati e le pizze l’ha portato ad eccellere a livello nazionale come miglior pizzaiolo gourmet. Poi è arrivato il Covid, il lockdown e oggi il caro bollette.

La compagna

«Non è stata una decisione facile e neppure presa a cuor leggero - racconta Moira Benvegnù -, ci abbiamo provato, volevamo arrivare fino alla fine dell’anno per vedere se le cose sarebbero cambiate, ma entrambi abbiamo avuto un’opportunità lavorativa in due alberghi di Abano Terme e abbiamo preso questa decisione sofferta. Io sono in sala nel mio nuovo lavoro, mentre Manuel è cuoco nel suo lavoro. Certo siamo rimasti nell’ambito della ristorazione, ma da una prospettiva ben diversa da come l’abbiamo voluta e creata. Dispiace molto aver dovuto chiudere il locale, ma era impossibile andare avanti così». «La pandemia ci ha messi a dura prova - ha detto ancora Moira – abbiamo cercato di affrontare quel momento come meglio potevamo, ma questa nuova difficoltà dovuta all’aumento delle bollette non ci voleva proprio. E davanti ad una opportunità di lavoro la decisione è arrivata, anche se sofferta». Un addio che in molti sperano possa essere solo un arrivederci, augurandosi che nei progetti delle coppia possa esserci, presto, un nuovo inizio da imprenditori della ristorazione. 

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci