I soci della latteria non mollano: «Ma è dura, le bollette da 15mila euro del 2023 ci hanno messo in difficoltà»

Nel 1970 erano 180 le famiglie di Sospirolo che avevano almeno due vacche da latte, ora sono cinque le imprese agricole sul territorio

Sabato 4 Maggio 2024 di Claudio Fontanive
I soci della latteria non mollano: «Ma è dura, le bollette da 15mila euro del 2023 ci hanno messo in difficoltà»

SOSPIROLONel 1970 erano 180 le famiglie di Sospirolo che avevano almeno due vacche da latte, ora sono cinque le imprese agricole sul territorio. I tempi cambiano certo, anche i costi, ma la latteria di Camolino cui fanno capo i cinque produttori riesce a produrre 45 quintali di latte al giorno e a trasformarli nel proprio caseificio in apprezzati formaggi e latticini, che spesso non bastano a soddisfare la richiesta della clientela e dei negozi. Ma le difficoltà ci sono come afferma il presidente della cooperativa Alfonso Barp.

GLI AUMENTI
«Dopo il covid i costi sono notevolmente saliti, tanto che lo scorso anno siamo arrivati a spendere 15mila euro in un solo mese solo per pagare le bollette energetiche e questo ci ha messo in notevole difficoltà in quel periodo.

Nel 2024 invece siamo tornati alla normalità con le bollette dimezzate rispetto a quelle esorbitanti del 2023, di conseguenza anche la redditività del nostro prodotto dovrebbe essere migliore. Una boccata d'ossigeno per i nostri conti». La chiusura dell'attività di trasformazione della latteria di Tisoi, con relativo conferimento del latte a Lattebusche, riduce il numero di aziende che producono i nostri formaggi e latticini, vero fiore all'occhiello della tipicità della nostra provincia. «Dispiace sicuramente che una latteria chiuda la propria attività di produzione, con il formaggio di Tisoi che era peraltro molto apprezzato come vera e propria eccellenza. So che anche qualche altra azienda zootecnica è in difficoltà per il poco latte e sarebbe un dispiacere per il territorio perderne altre. Era il 1942 quanto ci costituimmo come latteria turnaria e all'epoca un po' tutte le famiglie di Sospirolo avevano una o due mucche da latte. Poi nel 1983 ci siamo trasformati in cooperativa con 80 conferitori e adesso siamo rimasti soltanto in cinque, ma riusciamo a produrre la stessa quantità di latte degli anni 80, in quanto disponiamo di 180 vacche da latte più un altro centinaio di vitelle che andranno a sostituire quelle a fine carriera». Poi ci sono gli imprevisti della sorte, come l'incendio che due anni fa interessò proprio l'azienda agricola di Alfonso Barp: «Il fuoco investì alcuni macchinari della stalla, ma per fortuna non coinvolse gli animali, è stato tuttavia un importante danno economico, che però non ha interessato la struttura della stalla». Nonostante alcune difficoltà in un lungo percorso storico, la latteria di Camolino va dritta per la propria strada. «Ci sono stati periodi in passato -continua Barp- nei quali il nostro latte non era sufficiente per coprire la richiesta di formaggi, e quindi lo abbiamo acquistato da Lattebusche, ma non abbiamo mai pensato di vendere il nostro prodotto a loro perchè ci serve tutto per la trasformazione e per la vendita del prodotto in alcuni negozi e a un distributore, ma anche direttamente nei nostri punti vendita».

I PRODOTTI
Gli apprezzati formaggi e latticini sono disponibili in uno spaccio, oppure nel punto vendita sulla strada regionale 203 Agordina in località La Stanga, che apre già alle 5 del mattino. «Il locale funziona e mettiamo a disposizione oltre i formaggi anche lo yogurt, la panna e lo stracchino -continua Barp- oltre a un servizio bar e vendita di altri prodotti del territorio. Stiamo inoltre aprendo anche quest'anno l'area pic nic in località Candaten, sulla stessa strada, con venti punti fuoco che rimarrà a disposizione per la bella stagione, anche con piccolo punto vendita e ristoro». Infine uno sguardo verso il futuro delle latterie nella nostra provincia. «Tra gli anni 50 e gli anni 70 -conclude Barp- del secolo scorso ne furono create parecchie, ma con gli anni '80 si sono stabilizzate nelle circa dieci attuali, e credo sia un giusto equilibrio anche negli anni a venire».
 

Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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