XXXL, anche per le donne, le taglie non si fermano più alla 48 ma possono andare oltre la 52.
Non solo jeans e t-shirts, ma una moda per tutte. La parola d'ordine è «inclusione». Universal Standard è una start up basata a New York creata da due amiche, Polina Veksler e Alexandra Waldman, che non riuscivano a fare shopping assieme perchè una delle due vestiva «56»: «Il futuro appartiene a un mondo in cui chiunque può trovare un vestito che ama», spiegano. L'idea ha preso piede. Gwyneth Paltrow è salita a bordo tra gli investitori. In aprile il duo Rodarte (le sorelle Kate e Laura Mulleavey) ha creato una collezione per Universal Standard per donne dall'extra small all'ultra ultra large. Prabal Gurung ha disegnato un miniabito stile tuxedo, Maria Cornejo una camicia wrap metallica Zero+, entrambi disponibili in misura «54» sul sito di e-commerce 11 Honore che offre proposte dalle passerelle in «misure inclusive». Mentre Veronica Beard ha adottato l'influencer Katie Sturino che l'anno scorso, delusa da una gonna di Diane von Fustenberg che non le donava, ha lanciato l'hashtag #MakeMySize: adottato dal brand giovane fondato dalle cognate Veronica Miele Beard e Veronica Swanson Beard la cui collezione in questi giorni nei negozi (compreso il classico blazer «Dickey») è pensata per tutte le taglie.