Morbillo, boom contagi: più 3.000% malati in Europa e Asia, in Romania epidemia nazionale. Calano le vaccinazioni

L'Unicef avverte: «Troppi bambini non protetti, situazione a rischio»

Domenica 17 Dicembre 2023 di Anna Guaita
Morbillo, boom di contagi: più 3.000% i malati in Europa e Asia, in Romania epidemia nazionale. E le vaccinazioni calano

L’uomo ha dimenticato quanto terribile possa essere il morbillo.

Prima dell’arrivo del vaccino, scoperto negli anni Sessanta, una media di 2-3 milioni di persone morivano annualmente nel mondo, e i bambini che riuscivano a guarire rimanevano segnati spesso per tutta la vita, con il sistema immunitario indebolito. Poi è arrivato il vaccino e nessuno è più morto di morbillo, almeno per molti anni. Anzi in certi Paesi intorno all’anno Duemila la malattia è stata dichiarata «debellata», come negli Usa. Senonché, la percentuale di vaccinazioni necessaria e mantenere la cosiddetta immunità di gregge che aiuta a proteggere anche gli individui che non possono vaccinarsi – bambini troppo piccoli e persone affette da disturbi immunitari – è di colpo cominciata a scendere. E l’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, ha comunicato la scioccante notizia che la malattia è aumentata di ben il 3.200% quest’anno rispetto all’anno scorso in Europa e in Asia Centrale.

Epidemia nazionale

In Europa, il Paese colpito è la Romania che ha annunciato una “epidemia nazionale”, e in Asia Centrale sono le due ex repubbliche sovietiche del Kazakistan e del Kirghizistan, con un totale di oltre 30 mila casi di morbillo. Il nostro Paese per il momento sembra rimanere quasi immune, e secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore della Sanità, che risale però a settembre, abbiamo registrato appena undici casi.

I vaccini

Quel che deve preoccuparci però è che il livello di vaccinazione in Italia è calato per la prima dose al 91% e per la seconda dose all’86%. Ricordiamo che per ottenere l’immunità di gregge per questa malattia così virulenta e contagiosa, una delle più pericolose febbri eruttive, è necessario arrivare a una percentuale di 95% di vaccinazioni. Basti ricordare due casi recenti, quello della Nazione-Isola di Samoa e quello di Brooklyn a New York, tutti e due casi di improvvisa virulenta pandemia generata da un calo drastico delle vaccinazioni.

I sintomi

A Samoa, 200 mila abitanti, si è verificata nel 2019 un’epidemia mortale di morbillo che ha provocato 3.728 malati e 53 morti, di cui 48 bambini di età compresa tra 0 e 4 anni. Nello stesso anno, l’orgoglio Usa di aver debellato il morbillo 19 anni prima è stato distrutto dalla diffidenza della comunità ebraica ortodossa di Brooklyn verso i vaccini, che aveva fatto scendere la percentuale di vaccinazione al 70-80%. Un bambino che aveva visitato dei parenti all’estero ha riportato la febbre eruttiva nel suo quartiere, causando una delle peggiori epidemie di morbillo che New York abbia mai visto, con 654 individui ammalati e quasi 1.300 nell’intero Stato.

L'allerta

La diffidenza contro i vaccini si deve in gran parte alla disinformazione sul web, con teorie da tempo smentite dalla scienza. Ma un ruolo importante lo ha avuto Robert Kennedy Jr, il rampollo della famosa famiglia, che ha fondato l’associazione anti vaccino Children’s Health Defense. A Samoa l’influenza di Kennedy nel creare un clima di diffidenza sui vaccini è ampiamente provata. E oggi Kennedy corre per la presidenza negli Usa, raccogliendo consensi presso tutti coloro che avevano resistito ai vaccini durante la pandemia di Covid e contribuendo ad allargare ancor di più il pool di non vaccinati, anche contro il morbillo. Regina De Dominicis, direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale: «Un aumento dei casi di morbillo è la conseguenza più evidente del crollo della copertura vaccinale».
 

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