«Pericoloso non capire le ricette», il ministero della Salute ai medici: stampatello e niente sigle

Lunedì 17 Dicembre 2018
«Pericoloso non capire le ricette», il ministero della Salute ai medici: stampatello e niente sigle
Indecifrabile: così è spesso la scrittura dei medici quando compilano una ricetta bianca dove difficile è districarsi sul nome dei farmaci - e per fortuna che i farmacisti sono allenati - e sulla posologia. Non solo un fatto di costume ma un vero problema tanto che il Ministero della Salute ha lanciato un'allerta: questa modalità di prescrizione può indurre in errore e causare danni ai pazienti. Da qui la pubblicazione di nuove raccomandazioni ad hoc per prevenire gli errori nella terapia, a partire dall'indicazione ad usare lo stampatello in caso di prescrizioni a mano.
La pericolosità della prescrizioni non intelleggibili viene confermato dai dati che arrivano Oltreoceano:  il 4,7% dei 643.151 errori riferiti, tra il 2004 e il 2006, da 682 strutture sanitarie in Usa, era riconducibile proprio all'utilizzo di abbreviazioni, mentre altri studi hanno evidenziato che la maggior parte degli errori in terapia si verifica durante la prescrizione e riguarda la confusione tra farmaci con nomi o pronuncia simili oppure tra unità di misura e dosaggi. Sulla base di ciò, la European Society of Clinical Pharmacy (ESCP) ha già predisposto un glossario per favorire la diffusione di una terminologia standardizzata. Anche in Italia, numerose sono le segnalazioni provenienti soprattutto dalle Unità Farmaci Antiblastici di errori presenti nelle prescrizioni cartacee attribuibili agli acronimi dei protocolli di chemioterapia e alle abbreviazioni dei nomi dei farmaci antineoplastici. Anche dai sistemi di Incident reporting delle Aziende sanitarie appare evidente come abbreviazioni e simboli possono influenzare negativamente la comunicazione.
Così il ministero delal Salute invita  «medici ospedalieri e del territorio, farmacisti e infermieri adottino un linguaggio comune e possano ricorrere ad abbreviazioni, acronimi, sigle e simboli standardizzati».
Non solo  il documento ministeriale,  oltre a sconsigliare decisamente la prescrizione verbale, fornisce una serie di indicazioni pratiche proprio per standardizzare le modalità di prescrizione: in caso di scrittura a mano, ad esempio, l'indicazione è di usare lo stampatello, ma si invita anche a scrivere il nome del principio attivo per esteso, a lasciare uno spazio tra nome e il dosaggio, ad usare i numeri arabi e non quelli romani, a specificare chiaramente la posologia evitando indicazioni generiche come «un cucchiaino» o «un misurino». Ed ancora: indicare una posologia precisa mentre sono totalmente bocciate la dicitura "al bisogno" così come le abbreviazioni in latino o inglese. Inoltre, rileva il ministero, dato che la prescrizione informatizzata abbatte drasticamente gli errori, bisogna disporre di sistemi informatizzati dotati di apposita legenda che aiutino, qualora si utilizzi ad esempio un acronimo, ad evidenziarne il significato. Ora tocca alle Regioni divulgare il   documento pubblicato sul sito del ministero e includere nella valutazione dei Direttori generali delle aziende sanitarie anche le attività di monitoraggio sulle nuove indicazioni. 
Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 02:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA