Jenni, da 13 anni a letto per una malattia rara: «Aiutatemi a curarmi in America»

Lunedì 11 Marzo 2019
Jenni Cerea

Jenni Cerea è una ragazza bergamasca con una storia difficile e un grande coraggio. Da 13 anni vive la sua vita a letto tra atroci dolori, a causa di una malattia rara. Ma non molla. Le terapie mediche di cui ha bisogno sono molto costose e si trovano solo in America. Ora Jenni ha bisogno di aiuto.

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Questa è la storia di Jenni, raccontata da lei stessa. «Mi chiamo Jenni Cerea, sono una ragazza di Curno (Bergamo) con una difficile storia medica. Il mio calvario è iniziato nell’ottobre 2005 e da quel momento vivo la sofferenza della malattia in un letto, tra dolori e disturbi forti ed invalidanti. La mia diagnosi è un insieme di patologie rare cerebrospinali».

Jenni soffre di «mal di testa costante, vertigini costanti, parestesie a tutto il corpo e insensibilità in varie parti, dolore al torace alla schiena, problemi cardiocircolatori come la tachicardia che aumenta in posizione seduta, crisi della pressione, difficoltà di coordinazione, difficoltà di movimento a volte di deglutizione e respirazione, nausea e mancanza di equilibrio».

Negli ultimi 5 anni Jenni ha sostenuto negli Stati Uniti d'America 5 interventi chirurgici: lì si trovano i luminari a livello mondiale sulla sua patologia. Per il proseguo del suo percorso medico e per sperare di finirlo e avere dei risultati mancano ancora 500.000 euro circa e tre interventi. Le iniziative di raccolta fondi per Jenni sono reperibili al
link: https://www.gofundme.com/xtwtnj-jenni-cerea-fammi-ritornare-let-me-return&rcid=r01-1549378709,72-b7df73ff2e6046c0&pc=ot_co_campmgmt_w

E al sito: https://www.giornopergiornonlus.it/

«Sono una persona orgogliosa e mi è costato grande sforzo il solo pensare di espormi così tanto - conclude Genni nel sito https://www.giornopergiornonlus.it/ a lei dedicato - ma questo sito internet oltre a raccontare la mia storia, che può essere di aiuto ad altre persone malate come me, nasce per trovare aiuti economici per sostenermi nel mio cammino medico in America».

«Vi garantisco che è difficile umiliarsi per chiedere un aiuto di questo tipo, ma non voglio arrendermi e voglio fare tutto il possibile per cercare di migliorare e riavere una vita!».

Ultimo aggiornamento: 21:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA