Strage di Casteldaccia, dall'idrogeno solforato all'assenza di maschere anti-gas: così si è consumata la tragedia

La morte dei cinque operai ha suscitato indignazione e dolore nella comunità e ha messo in luce gravi carenze nelle norme di sicurezza sul lavoro

Martedì 7 Maggio 2024
Strage di Casteldaccia, dall'idrogeno solforato alll'assenza di maschere anti-gas: così si è consumata la tragedia

La piccola comunità di Casteldaccia, in provincia di Palermo, è stata scossa da un drammatico incidente che ha visto la morte di cinque operai durante lavori di manutenzione alla rete fognaria. L'evento ha suscitato indignazione e dolore nella comunità e ha messo in luce gravi carenze nelle norme di sicurezza sul lavoro.

Gli operai, impiegati dalla Quadrifoglio Srl, una ditta esterna in appalto dalla municipalizzata Amap di Palermo, erano incaricati della manutenzione di una stazione di sollevamento acque fognarie lungo la statale 113. Il tragico episodio si è verificato quando, contravvenendo al contratto d'appalto che prescriveva operazioni di aspirazione dei liquami dalla superficie, cinque dei sette operai presenti si sono calati all'interno del locale sotterraneo profondo circa 5 metri. 

La dinamica

Sono scesi in tre nella prima “stanza” dell'impianto fognario per cercare di sbloccare la sonda di spurgo che era bloccata. Dopo ore di tentativi, all'improvviso, il tappo di liquami che impediva il lavoro della sonda è saltato e una massa di liquami e gas li ha investiti facendogli perdere i sensi. Gli operai sono precipitati nella vasca 3 metri più sotto. Sarebbe questa la dinamica dell'incidente costato la vita a 4 operai della Quadrifoglio Group e a un interinale dell'Amap. 

Il gas letale

Le vittime sono state sopraffatte quasi immediatamente dalle esalazioni di idrogeno solforato, un gas estremamente tossico e irritante prodotto dalla decomposizione anaerobica dei rifiuti organici. Il livello di gas rilevato era dieci volte superiore al limite di sicurezza, una concentrazione letale che ha reso vana ogni possibilità di soccorso nonostante gli interventi tempestivi dei vigili del fuoco e del personale del 118.

L'allarme

Appena scesi i primi gradini, ancora con la pompa in mano, i tre operai sono svenuti. Non ricevendo risposta dai colleghi, altri due sono scesi per verificare la situazione, ma anche loro sono finiti intrappolati: le esalazioni di idrogeno solforato li hanno rapidamente sopraffatti. Un altro lavoratore, rimasto all'esterno, ha tentato di intervenire per aiutarli ma, dopo aver respirato il pericoloso gas, è riuscito a tornare in superficie: ora è ricoverato al Policlinico di Palermo in gravi condizioni. Il settimo operaio, infine, è riuscito a lanciare l'allarme. 

I dispositivi di protezione e le indagini

La Procura di Termini Imerese, sotto la guida del procuratore Ambrogio Cartosio, ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo. I primi riscontri indicano che nessuno degli operai indossava dispositivi di protezione individuali, come maschere anti-gas, nonostante la presenza di idrogeno solforato nell'ambiente. Inoltre, non è stato utilizzato un gas alert prima di scendere, strumento essenziale per la rilevazione di gas pericolosi. «Se fossero state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie e se gli operai avessero indossato maschere protettive e altri dispositivi adeguati, questo tragico evento non si sarebbe verificato», ha dichiarato il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra. Le indagini si concentreranno sulle responsabilità della Quadrifoglio Srl e della Amap nel garantire la sicurezza dei lavoratori e sul perché le procedure standard, come l'utilizzo di dispositivi di sicurezza e la verifica preliminare delle condizioni ambientali, non siano state rispettate.

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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