Osteoporosi, come prevenire la malattia che colpisce le ossa. Colonna vertebrale, collo del femore e polso le zone più colpite

Il prossimo 20 ottobre è la Giornata mondiale contro la patologia

Mercoledì 18 Ottobre 2023 di Valentina Arcovio
Osteoporosi, come prevenire la malattia che colpisce le ossa. Colonna vertebrale, collo del femore e polso le zone più colpite

Le nostra ossa riescono a “consumarsi” in modo invisibile e silenzioso.

Si assottigliano fino a che, anche una piccola caduta, causa la frattura. Portando a dolore e disabilità.

 
Si tratta dell’osteoporosi e a causarla, oltre agli anni che passano, è una serie di fattori di rischio trascurati. Fattori che oggi hanno portato il mondo, incluso il nostro Paese, a registrare numeri record di “fratture da fragilità”.

Idrocefalo normoteso, la giusta diagnosi


A puntare i riflettori è Maria Luisa Brandi, presidente della Fondazione Firmo, membro del board dell’International Osteoporosis Foundation (IOF) e coordinatrice del progetto mondiale «Capture the Fracture», in vista della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi (Wod), che si celebra il prossimo 20 ottobre. L’obiettivo della giornata è quello di sensibilizzare la popolazione mondiale sulla prevenzione, diagnosi e trattamento di questa patologia e delle malattie muscolo-scheletriche correlate. Le zone maggiormente colpite sono la colonna vertebrale, collo del femore e polso.

LA MOBILITÀ


«L’osteoporosi è una condizione in cui le ossa diventano sottili e perdono forza poiché meno dense e la loro qualità diminuisce - spiega Brandi - Questo può portare a fratture ossee che possono cambiare la vita, con un grave impatto sulla mobilità e sull’indipendenza. È spesso chiamata la “malattia silenziosa” perché la maggior parte delle persone non sa di avere il disturbo finché non si frattura dopo una caduta o un urto di lieve entità».
Si stima che siano oltre 4,3 milioni gli italiani affetti da osteoporosi, di cui circa l’80% sono donne. Ogni giorno si contano la bellezza di 1.500 nuove fratture da fragilità, 65 ogni ora. «Nonostante questi numeri attualmente l’osteoporosi è ampiamente sottodiagnosticata e sotto-trattata - sottolinea Brandi - Basta pensare che su quasi tre milioni di donne eleggibili alla cosiddetta terapia antifratturativa, solo poco più di 830 mila viene trattata, con un gap nel trattamento farmacologico del 71%. 


Numeri davvero poco incoraggianti, se si aggiunge che la diagnosi di osteoporosi non supera il 20% dei casi nel nostro paese. Gli effetti sono importanti. «I dati - continua l’esperta - ci dicono che le fratture da fragilità costano al nostro servizio sanitario oltre 10 miliardi di euro ogni anno. E se non interveniamo subito agendo sulla prevenzione la situazione è destinata a peggiorare». Non solo per le donne.


Negli uomini, il rischio di frattura è fino al 27% superiore al rischio di cancro alla prostata. Entro il 2050, si prevede che l’incidenza mondiale della frattura dell’anca negli uomini aumenterà del 310% e del 240% nelle donne rispetto al 1990. 


La campagna annuale Wod diventa quindi un’occasione unica per puntare i riflettori sulla malattia e sul suo peso. In Italia, domani, nella Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva a Roma la Fondazione Firmo presenterà la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi con la partecipazione dell’International Osteoporosis Foundation delle istituzioni politiche e accademiche italiane, delle rappresentanze dei pazienti e di importanti personaggi provenienti dal mondo della moda e del cinema. 

IL MENÙ


«Il messaggio principale che vogliamo lanciare riguarda la prevenzione, che deve iniziare presto nella vita attraverso uno stile di vita sano per le ossa - aggiunge Brandi - Sappiamo che il picco di massa ossea - spiega - viene raggiunto tra i 25 e i 30 anni. Sebbene circa il 60-80% del picco di massa ossea sia determinato geneticamente, l’esercizio fisico e un’alimentazione sana per le ossa nei giovani aiutano a massimizzare il potenziale genetico. I fattori dello stile di vita che contribuiscono alla buona salute delle ossa per tutta la vita sono l’esercizio fisico regolare, il consumo di cibi nutrienti e salutari per le ossa, l’assunzione di vitamina D sufficiente, il mantenimento di un peso corporeo sano, l’evitamento del fumo e dell’assunzione eccessiva di alcol». 

LA SCHIENA


Secondo l’esperta, la consapevolezza precoce dei fattori di rischio è essenziale. Fattori che, oltre all’età avanzata, includono perdita di altezza, basso indice di massa corporea, alcune malattie (come l’artrite reumatoide), storia familiare, uso a lungo termine di glucocorticoidi e altri farmaci. Non vanno sottovalutate, inoltre, le fratture dopo una lieve caduta, il mal di schiena, la perdita di altezza e/o la schiena curva. L’osteoporosi può essere infatti diagnosticata e trattata. In generale è opportuno che si sottopongono ad una MOC (esame radiologico che misura la densità minerale ossea dello scheletro) tutte le donne dopo la menopausa e gli uomini attorno ai 65 anni. Buone notizie dal fronte farmacologico. «È stato dimostrato che i trattamenti farmacologici riducono il rischio di fratture dell’anca fino al 40%, di fratture vertebrali del 30-70%» conclude l’esperta.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci