Paliano: cinque generazioni in una foto, festa a casa di nonna Lorenza

Lunedì 22 Gennaio 2024 di Annalisa Maggi
Le cinque generazioni riunite

Quasi cento anni di storia familiare attraverso i volti di cinque generazioni. La domenica è ancora la giornata dedicata alla famiglia e agli affetti più cari e, ieri, una fredda domenica di gennaio il pranzo da nonna Lorenza, di Paliano, 94 primavere, è culminato con una visita che l’ha colmata di gioia e di riconoscenza per la vita.

Leonardo, nato il 15 settembre scorso, è espressione della quinta generazione della famiglia che Lorenza ha costruito con Enrico, conosciuto come Richetto il muratore, con il quale ha avuto cinque figli. Sua figlia Patrizia è la mamma di Francesca che, a sua volta, è mamma di Giacomo, il 27enne neo papà orgoglioso di far conoscere il piccolino a nonna Lorenza. La bella riunione di famiglia è stata immortalata nella foto dove la capostipite ha in braccio proprio l’ultimo nato. Tra loro due ci sono 94 anni di differenza, quasi un secolo di storia segnata da una guerra mondiale, otto papi, lo sbarco sulla luna, la caduta del muro di Berlino, passando per il crollo delle Torri gemelle fino alle recenti guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Nel frattempo Lorenza e Richetto hanno cresciuto i loro figli vivendo un’esistenza semplice, a Terrignano, una frazione periferica di Paliano, coltivando la terra e la passione per i balli e i canti ciociari col gruppo folcloristico di La Forma, a Serrone.

Chissà quanti aneddoti potrebbe raccontare oggi Lorenza che, nonostante la sua veneranda età, legge senza occhiali, ha un udito perfetto ed è lucidissima. Nel libro “La memoria. Racconti della Valle del Sacco” di Elena Scarfagna Rossi viene raccontato di come è avvenuta la nascita di una dei suoi cinque figli, Patrizia, che per poco non veniva al mondo in mezzo agli olivi dove la trisavola era andata a portare il pranzo al marito. Proprio sua figlia Patrizia ci racconta un episodio che risale all’infanzia della mamma: «Prima di andare a scuola doveva portare la mucca al pascolo e, per questo motivo, arrivava sempre tardi. Un giorno il maestro sapendo che passava per il bosco le chiese di procurargli un “frustino” ricavandolo da un ramoscello di legno. Lei obbedì non sapendo che sarebbe stata la prima a sperimentarlo con dolore sulle sue stesse mani». Le enormi trasformazioni sociali che si sono verificate da allora a oggi non hanno pregiudicato il valore immutabile dei legami familiari simboleggiato dalla foto scattata ieri a Terrignano. 
Annalisa Maggi 
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