E' primavera, il sonno diventa un miraggio: si rischia il diabete

Mercoledì 1 Maggio 2013 di Ester Maria Lorido
E' primavera, il sonno diventa un miraggio: si rischia il diabete
Caldo, molto caldo, pioggia, freddo. Tutto nell’arco di una decina di giorni. Una primavera che, con i suoi cambiamenti repentini, fa sballare l’orologio biologico.
I ritmi naturali, e spesso lenti, del nostro organismo. Provocando insonnia in almeno un italiano su tre. Soprattutto donne.

C’è chi ha difficoltà ad addormentarsi, chi si sveglia due o tre volte durante la notte e chi si ritrova ad occhi aperti appena arriva l’alba. Qualunque sia la situazione il malessere, di giorno, ha sempre le stesse caratteristiche: irritabilità, difficoltà a concentrarsi, problemi nel rapportarsi con gli altri. Nel senso comune l’insonnia è caratterizzata da notti trascorse senza chiudere occhio o da continui risvegli. In realtà si parla di insonnia anche quando una persona percepisce il proprio riposo come insufficiente. Quando non riesce a trarre beneficio dalle ore di sonno. Si può definire insonne, quindi, anche chi dopo una nottata a letto non si sente in completa efficienza fisica e mentale durante il giorno In questo periodo l’aumentato numero di ore di luce, spiegano all’Associazione medicina del sonno, può interferire in modo importante nell’alternanza tra la veglia e il riposo. Il nostro organismo, per adeguarsi, ci mette un po’ di tempo. Non va, per tutti, di pari passo alle trasformazioni stagionali.

IL TEMPO
In particolare perché, proprio per la luce, diminuisce la produzione, da parte del cervello, della melatonina, l’ormone che regola il sonno. Una sorta di desincronizzazione dei ritmi quotidiani. Che può diventare, come dimostrato da studi recenti, anche una concausa all’insorgenza del diabete. Una ricerca dell’università di Chicago ha dimostrato che le persone che dormono poco perdono la sensibilità al glucosio. E quando il recettore della melatonina per qualsiasi motivo non è in grado di funzionare bene, è l’allarme della Federazione medico sportiva italiana nel suo organo di comunicazione “Il ritratto della salute”, il rischio di sviluppare la malattia sale del 20%.

L’ALIMENTAZIONE
Cambio di stagione, stress ma anche alimentazione come responsabili dell’insonnia. Alcuni cibi, infatti, non facilitano il rilassamento. Le spezie come il curry e la paprika ma anche il sale. Attenzione, la sera, con salatini, patatine e noccioline. Pane, pasta e riso ma anche lattuga, radicchio, aglio, formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta fresca favoriscono il sonno, consigliano alla Coldiretti, mentre i piatti speziati e piccanti rendono più difficile il riposo. Prediligere pasti vegetariani e ricchi di amidi (pasta e riso) perché hanno effetto sedativo e inducono il sonno. «Se si ha un cattivo rapporto con il sonno bisogna limitare, ovviamente per cena, gli alimenti in scatola - spiegano i nutrizionisti della Coldiretti - per l’eccesso di sodio o di conservanti. E i piatti nei quali sia stato utilizzato dado da cucina. Così come i superalcolici. Anche cacao e cioccolata, ottimi tonici naturali dell’umore, non sono i più indicati se si desidera sprofondare in un lungo sonno ristoratore».

Proprio sul binomio alcol e sonno il London Sleep Center ha concentrato uno studio insieme all’università di Toronto: anche una modesta quantità avrebbe un effetto negativo sul dormire. La ricerca, pubblicata su “Alcoholism, clinical and experimental research”, rileva che l’influenza negativa dell’alcol è soprattutto sulle fasi più sensibili del sonno. «Si ottiene - si legge nella ricerca - una fase Rem più breve e precoce. Questo significa sognare di meno e con maggiore agitazione. Va ricordato che l’alcol non aiuta neanche ad entrare nel sonno più profondo, la fase più benefica del riposo». All’inizio tutto quello che si è bevuto può dare la sensazione di aumentare la sonnolenza e di aiutare la fase dell’addormentamento. In realtà tutti quei bicchierini serali regaleranno tanti piccoli risvegli notturni.
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