Oltre 600 euro per un preservativo:
succede in Venezuela

Giovedì 5 Febbraio 2015 di Alessandro Di Liegro
La fila davanti alle farmacie venezuelane
Fare sesso protetto in Venezuela può costare molto caro. A Caracas, infatti, un preservativo può arrivare a costare anche 660 euro. E non parliamo di profilattici speciali, ultrasensibili e con microfibre in oro, ma di classici, comunissimi, preservativi.

Il motivo dell'aumento astronomico del prezzo è dovuto a una semplice legge di mercato: meno è reperibile un bene, più costa. E infatti a far incrementare il costo dei profilattici è la scarsità di merce reperibile nel Paese, dove la gente fa la fila per ore solo per reperire beni di prima necessità come zucchero, medicine, carne di pollo: «Ora dobbiamo metterci in coda anche per fare sesso» dice Jonathan Montilla, pubblicitario trentunenne.

Il collasso del prezzo del petrolio (meno 60% negli ultimi sette mesi) ha praticamente abbattuto la capacità di spesa da parte dei venezuelani, portandoli quasi sull'orlo del fallimento. Gli analisti prevedono che se il costo del greggio, di cui il Venezuela è grande esportatore, non aumenterà nei prossimi dodici mesi, il Paese dovrà affrontare l'incubo del default.

Il numero sempre inferiore di preservativi reperibili in Venezuela è una problematica molto più seria di quanto si possa pensare, dato che il Venezuela ha fra i più alti livelli di infezioni di Hiv e di gravidanze fra le adolescenti di tutto il Sud America.

«Senza i preservativi non possiamo fare nulla – afferma Jhonatan Rodriguez, direttore generale della ONG StopVIH – questa è una minaccia al programma di prevenzione al quale abbiamo lavorato su tutto il territorio nazionale».

Preservativi e altri contraccettivi sono praticamente spariti da farmacie e cliniche venezuelane dalla fine di dicembre, secondo un'analisi della Federazione farmaceutica venezuelana, risultando introvabili persino nelle farmacie nel centro della Capitale, lì dove solo due mesi fa si poteva scegliere fra 20 differenti tipologie di brand famosi o locali.

Il Venezuela è al terzo posto per diffusione del virus dell'Hiv in tutto il Sud America, dopo Brasile e Paraguay, come rilevano i dati dell'Onu nel 2013. Il Paese ha inoltre il più alto numero di adolescenti incinte nel continente con 83 casi su 1000 teenager, secondo uno studio del 2012 redatto dalla Banca Mondiale. Nello stesso arco di tempo preso in considerazione dallo studio, in Germania si sono verificati 4 casi, in America 31.

Sul sito di offerte Mercadolibre, preso d'assalto dai venezuelani in cerca di beni di prima necessità, un pacco da 36 profilattici è stato venduto per 4.760 bolivar (circa 660 dollari). Una cifra considerevole, confrontandola con quello che è il salario minimo mensile in Venezuela, ovvero 5.600 bolivar (771 euro).

Il complicato e costoso reperimento di contraccettivi nasconde in sé numerose altre problematiche: quello degli aborti illegali nel Paese, e di un numero crescente di donne costrette a rivolgersi a cliniche clandestine con esiti non sempre positivi, come riferisce Carlos Cabrera, ginecologo e membro della International Planned Parenthood Federation: «La mancanza di preservativi avrà alla lunga un impatto sull'economia, tenendo ragazze e giovani donne lontano da scuola e da posti di lavoro. Una gravidanza indesiderata è un fallimento del governo. Della sua economia, della salute pubblica e della politica educativa».

Nel 2013, l'attuale presidente venezuelano Maduro aveva promesso di costruire una rete di fabbriche di preservativi per proteggere il suo Paese dagli effetti della «pornografia capitalista». Al momento nessuna di queste fabbriche è stata completata, come ha riportato il Presidente della federazione dei farmacisti Freddy Ceballos.
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 18:26

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