Ipertensione, 15 milioni di malati
quali novità per le cure

Lunedì 22 Aprile 2013 di Antonio Caperna
Ipertensione, 15 milioni di malati quali novità per le cure

ROMA E’ la prima causa di complicanze per il cuore e il cervello, eppure l’ipertensione arteriosa è sottovalutata, perché non accompagnata da sintomi evidenti.
Colpisce circa 15 milioni di italiani ma solo il 30% dei pazienti in trattamento raggiunge un efficace controllo dei valori pressori. L’OMS considera l’ipertensione come il maggior fattore che contribuisce al 49% dei casi di malattie coronariche e al 62% dei casi di ictus e di malattie cerebrovascolari.

L'obiettivo degli specialisti è di innalzare la percentuale fino a quota 70%, con strumenti come i farmaci antipertensivi e quelli inibitori diretti alla renina.

A ciò si aggiungono anche le ultime tecniche chirurgiche nei casi di pazienti resistenti alle cure tradizionali. Lo scopo di 'Obiettivo 70%', promosso dalla Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa (SIIA) è proprio quello di portare dal 25 al 70% i pazienti con un soddisfacente controllo pressorio (<140/90 mmHg) entro il 2015. Tra le novità farmacologiche c’è ‘aliskiren’, il primo di una nuova classe di farmaci: gli inibitori diretti della renina. Un recente studio su oltre undicimila pazienti dimostra «un’efficace riduzione dei valori pressori, consentendo di portare a target il 70% dei pazienti in trattamento in soli sei mesi, consentendo così di semplificare lo schema terapeutico e suggerendo ricadute interessanti in un’ottica di contenimento della spesa sanitaria», spiega Bruno Trimarco, professore di Cardiologia presso l'università Federico II di Napoli.

Altra novità, che semplifica la terapia per il paziente, è l’associazione fissa in una singola compressa di due tra i più diffusi antipertensivi, ovvero olmesartan medoxomil (sartano, cioè un antagonista del recettore per l’angiotensina) e amlodipina (calcio antagonista). Una sola pillola significa un’arma in più per abbattere uno dei principali motivi di controllo della pressione: la scarsa aderenza dei pazienti alla terapia prescritta dal medico.
Un aiuto può arrivare anche dal web, grazie al sito www.it.myhypertensioncare.eu , che offre informazioni, consigli pratici e servizi utili (ricette, sms, newsletter), per migliorare l'aderenza al trattamento. Nei casi di ipertensione resistente ai farmaci, infine, la denervazione renale sta ottenendo risultati incoraggianti. Consiste nell’inserimento di un catetere per ablazione nell’arteria renale, che eroga energia a radiofrequenza.

In questo modo si creano lesioni mirate lungo i nervi simpatici renali, un fascio nervoso che aiuta a regolare la pressione. I nuovi dispositivi permettono di ottimizzare il trattamento con quattro ablazioni in intervalli di 90 secondi, invece che una sola come in passato. In Europa sono già state effettuate circa seimila procedure di questo genere, di cui duecento in Italia.


Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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